martedì 4 novembre 2014

Andiamo a ballare i latini?


Mi sono svegliata con questo desiderio e l'ho scritto nel solito gruppo di Whatsapp.
"C'è X-Factor stasera, Ross!" mi hanno risposto le ragazze.
"Ma lì mica si rimorchia" hanno ribattuto i ragazzi.
"Ci sto." hai risposto tu.

Ci sediamo al bar in sala e beviamo due cicchetti per evitare l'imbarazzo di buttarci in pista senza ricordare i passi. Io ti prendo la mano e ti trascino al centro della sala, ti costringo a ballare due merengue e una salsa, fino ad arrivare alla bachata. Non eravamo mai stati tanto vicini negli ultimi due anni. Posso addirittura sentire il tuo respiro. Il tuo profumo è ancora lo stesso di due anni fa, lo riconoscerei ovunque.

La tua mano destra è sulla mia schiena, la mia sinistra sulla tua spalla. Da quando balli così bene? Sei bellissimo, stasera più del solito. Mi sorridi e attiri l'attenzione di tutte le signore presenti. Mi guardi, ma io non riesco a reggere quei tuoi occhi di pece, abbasso lo sguardo e ti trascino di nuovo al bar.

"Un altro cicchetto, per favore".
Tu sembri felice, per la prima volta dopo la rottura con lei. Mi sorridi di nuovo e io non capisco il motivo. Rido anche io, per riempire il silenzio dei nostri sguardi. Inizia la rueda, "Non possiamo perderla", ci inseriamo nel cerchio e continuo a guardarti anche quando altre mani ti sfiorano, altre bocche ti desiderano, altre donne vorrebbero tornare a casa con te.
Ma alla fine tu ritorni da me. Mi prendi per mano e ricominciamo a ballare.
Mi stringi a te. Ma cosa fai? Non si balla in questo modo. Cerco di allontanarmi sorridendo, ma tu non vuoi lasciare la mia mano.
Balliamo? Balliamo.
Mi guardi in un modo strano, non mi hai mai guardata così. Sembri per la prima volta concentrato su di me, senza pensare a lei. Io non ce la faccio, scappo in bagno. Mi viene da piangere, ma non posso, mi si rovinerebbe il trucco e tu te ne accorgeresti. Spingo indietro le lacrime, bevo un sorso d'acqua fredda e esco dal bagno. Appoggiato ad una colonna ci sei tu, mi stavi aspettando. Sei così bello e ancora tanto, troppo vulnerabile.

Suona il telefono. Sullo schermo compare il tuo nome. È stato solo un sogno, uno stupido e insensato sogno.

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