domenica 2 giugno 2019

È stata tua la colpa allora adesso che vuoi


Forse la felicità è non pensare a te per qualche ora, ascoltare Midnight city sulla strada di ritorno verso casa mentre le luci mi confondono, l'alcol scorre nelle vene più del sangue e il sonno pian piano mi abbraccia insieme alla triste consapevolezza di essere una persona migliore senza di te. Allora perché, maledizione, mi manchi ancora così tanto come se ci fossimo lasciati ieri?
Continuo a ripetermi che sto bene, starò bene e vivrò anche senza di te, ma non riesco a crederci e ancora scoppio a piangere non appena qualcuno ti nomina quando meno me l'aspetto. 
Ripenso a quella dannata sera in cui ti ho incontrato e se accadesse ora scapperei subito correndo. Ti odio con tutta me stessa per avermi ridotta ad una patetica dodicenne davanti al suo primo amore. Un'altra settimana è finita, tu stai tornando a casa da lei, io sono sola e i grattacieli stasera proprio non riescono a farmi brillare gli occhi. Come fai ad aver cominciato un'altra storia senza aver mai chiuso con me? Pensavo che avrebbe fatto talmente tanto male da farmi impazzire, invece sono qui che mi lecco le ferite e mi ripeto che puoi illuderti quanto vuoi, ma io so che ogni notte prima di addormentarti pensi a me e forse è questa l'unica magra consolazione che mi resta. Io continuerò a vagare per le strade della città cercando il tuo sguardo negli occhi dei passanti senza successo, tu ti chiederai per sempre come sarebbe stato avermi accanto.

Nessun commento:

Posta un commento