sabato 25 aprile 2015

I cento passi

Modena city ramblers - I cento passi

Fin dai tempi della scuola elementare ti raccontano storie di uomini che vivevano nei boschi del nord Italia in piccoli gruppi, che facevano staffette e giocavano a nascondino, ma non come fanno i bambini per vincere la prima fetta di torta, nel loro caso la posta in gioco era la propria vita e quella di un intero popolo.
Ti mostrano l'Accademia militare, dove tanti partigiani sono stati uccisi in quelle cellette ricavate nel sottotetto chiamate "Quota pipistrelli", caldissime in estate e gelide in inverno, che non gli permettevano nemmeno di stare in piedi ed i prigionieri soffrivano la fame fino alla morte.
Ti fanno fare un gioco: si contano esattamente cento passi a partire dal portone dell'Accademia e ti conducono in una strada laterale da lì poco distante, poi ti dicono di alzare la testa e tu ti ritrovi di fronte ad un palazzo antico, ma non sontuoso, una casa del centro come tante, ma quella non è affatto simile alle altre, perchè lì, proprio lì, a soli cento passi dai nemici, vi era la sede di uno dei quartieri generali dei partigiani e venivano fabbricate bombe. 
Crescendo, ti fanno scoprire una vasta letteratura che narra storie diverse, ma tutte accomunate dallo stesso ideale, dove qualche volta il protagonista è un bambino, altre volte un ragazzo poco più che ventenne.
Poi, parlando con i tuoi amici, che hanno ascoltato insieme a te quelle storie per anni, scopri che non sanno che giorno sia oggi, che cosa si festeggi, che per loro è solo un'occasione in più per riposarsi/studiare/andare a ballare.
Peccato che sia proprio grazie a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per perseguire un ideale e trasformarlo in realtà che oggi possiamo decidere se festeggiare oppure riposare/studiare/andare a ballare.


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