Kid Rock - All summer long
Alla fin fine è bello tornare a casa, specialmente se si ha la fortuna di poter definire "casa" un paesino di 7.000 anime dove prima di baciare un ragazzo devi assolutamente chiedergli l'intero albero genealogico per evitare incesti da un lato, litigi che finiranno in tragedia shakesperiana dall'altro.
Agosto è volato via, è giunto il tempo dei saluti ed io non sono mai stata brava nel nascondere la tristezza. È stata un'estate insolita, su tutti noi incombe ora più che mai il timore di non essere all'altezza dei nostri sogni e spesso ricordare i bei tempi andati è stata la scusa perfetta per condividere intere serate.
Quando abbiamo deciso di essere troppo grandi per divertirci alla vecchia maniera e abbiamo iniziato a sorvegliare i fratelli minori?
"In spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più, è il solito rituale, ma ora manchi tu" ed immagino quanti amori estivi inevitabilmente finiranno con le piogge settembrine e quante lacrime verranno versate sul cuscino. Ci siamo passati tutti, ma sembra che ora siamo troppo grandi per ricordarci quelle sensazioni.
Invece no, non siamo troppo grandi per niente, ma per qualche assurda ragione non siamo più uniti come qualche anno fa, quando condividevamo ogni momento della giornata.
È anche giunto il momento in cui puntualmente ci promettiamo di sentirci ogni giorno, di raccontarci tutto quello che accade, di incontrarci a metà strada, di credere che le amicizie estive possano continuare a far parte della nostra vita.
La verità è che non siamo mai stati bravi a mantenere quelle promesse, non ci siamo mai impegnati abbastanza.
Eppure, la mia adolescenza è iniziata lì con loro. Me lo ricordo bene. Era l'estate delle prime uscite senza genitori col coprifuoco a mezzanotte, la prima nottata in spiaggia senza falò perché nessuno era in grado di accendere il fuoco, i primi discorsi sul futuro che sarebbe arrivato troppo in fretta, dividendoci per sempre.
Poi c'è stata l'estate del primo bacio, delle canzoni urlate a squarciagola all'una di notte sul lungomare mentre si rincasava a piedi, delle partite di beach volley e dei bagni al tramonto.
Io, quell'estate, me la ricordo bene: ogni singolo giorno è impresso nella mia mente e in quel diario che ancora conservo in una scatola in fondo all'armadio, insieme alle corone hawaiane delle feste, qualche conchiglia e tutte le foto che testimoniavano la nostra allegria.
Ora il futuro non fa più tanta paura.