domenica 27 marzo 2016

Quel ricco e viziato arrampicatore sociale


Aveva la camicia leggermente sbottonata, la sigaretta stretta tra pollice e indice, i capelli lunghi e spettinati. Uno sguardo da volpe affamata. Di donne, feste, champagne e auto d'epoca.
Ogni sera parcheggiava davanti all'entrata del club una macchina diversa. La sua arroganza era parte fondamentale del suo personaggio.
Era impossibile non notarlo.
Aveva la città in pugno, sapeva sempre dove andare e cosa fare.
Guardava dritto negli occhi le sue prede e nell'esatto momento in cui le (s)fortunate distoglievano lo sguardo sorridendo imbarazzate lui si avvicinava con passo deciso, una mano in tasca e l'altra sulla sigaretta.
A volte fumava sigari pregiati. Quando voleva festeggiare una vittoria o quando voleva impressionare qualche ragazza che tentava di resistere al suo fascino.
Quel ciuffo nero ribelle sugli occhi.
Quei vestiti d'alta sartoria.
Aveva sempre l'ultima parola pronta, non gli sfuggiva nulla.
Quando abbiamo iniziato a parlare sapeva già che ero italiana e che ero molto più giovane di lui. Solo in seguito mi avrebbe insegnato che tutti i camerieri sono facilmente corruttibili. Temeva, tuttavia, che fossi sposata a causa di un anello che in quel periodo portavo all'anulare. Quell'anello ci ha consentito di diventare amici.
In quelle notti a Londra mi ha raccontato dei suoi viaggi, delle sue avventure, del suo lavoro, mentre io dei miei sogni e delle mie ambizioni, e da quel momento, in un certo senso, non abbiamo più smesso di confidarci l'uno con l'altra.
Ci siamo scambiati i numeri per gioco, ma lui per qualche ragione ha deciso di continuare a tenersi in contatto con me, anche se a suo modo. Talvolta sparisce per settimane, poi però ricompare improvvisamente con un nuovo numero e con un messaggio che lascia ben pochi dubbi sul mittente.
Ogni tanto mi manca vederlo camminare verso di me.
Lo cerco nei ristoranti, nei teatri, alle sfilate, sulle passerelle e tra gli ospiti, tra la stampa e i fashion blogger. Potrebbe essere ovunque. Invece, non lo trovo da nessuna parte.
Forse non scherzava quando diceva di voler andare alla ricerca di una vecchia miliardaria in Costa Azzurra. Chi può dirlo. Ma vi assicuro che, uno come lui, se per caso capitasse sulla vostra strada, non sfuggirebbe al vostro sguardo.
Ho ancora il fuso della sua città natale salvato sul telefono. Quando lo guardo, mi tornano in mente quelle notti trascorse tra il divano e il bancone e mi torna il sorriso.
Tempo fa mi ha confessato di volersi trasferire in Italia, magari in un piccolo borgo medievale non troppo lontano da una città, quel giorno le nostre strade si incroceranno ancora e forse gli confesserò di non essere mai stata sposata.

lunedì 14 marzo 2016

Loreto Paradiso

Selton - Buoni propositi

Ieri una piccola parte di Milano si è trasformata in una spiaggia paradisiaca. Tutto ciò è accaduto grazie a quattro ragazzi brasiliani, i Selton, la loro musica e il loro nuovo disco in uscita il 18 marzo, Loreto Paradiso appunto.
Hanno ricoperto il cortile del condominio in cui vivono con tre tonnellate di sabbia, hanno aggiunto delle sdraio con cuffie per poter ascoltare l'album, birra e cibo brasiliano e bam, ecco a voi una giornata che difficilmente Milano dimenticherà.
Ricordano i Beatles, ma sono più divertenti e la loro storia mi ha completamente affascinato.
Provengono tutti dallo stesso paese, ma si sono conosciuti a Barcellona. Lì hanno iniziato a cantare, poi sono finiti su un programma condotto da Fabio Volo sulla musica spagnola, il produttore gli ha lanciato la sfida di cantare in portoghese le canzoni milanesi e da questa idea è nato il loro primo album, Banana à Milanesa, che fa morire dal ridere e vede la partecipazione di Enzo Jannacci e Cochi e Renato. Da quel momento non hanno più smesso e, in seguito, hanno iniziato a scrivere canzoni in italiano.


Recentemente hanno anche partecipato al programma Tadà di Filippo Timi su Deejay tv in stile anni '60. Il loro nuovo album è una commistione di culture, sound ed esperienze di vita. Hanno un non so che dei Beatles, ma sono decisamente più belli e divertenti.


Nella foto qui accanto li potete ammirare mentre si stavano esibendo a cappella nel cortile di casa.

La copertina (come tutto quel che li riguarda) è opera del bassista.
Andate e ascoltatene tutti.

R.