sabato 30 dicembre 2017

Non ci si lascia a Natale

Ci sono pochi giorni durante l'anno in cui tutti, indistintamente, meritano di essere felici. Ma noi, insieme, fin dall'inizio abbiamo litigato aspramente. Credevo e speravo che sotto si celasse un sentimento così forte da andare ben oltre le diversità dei nostri caratteri, ma era solo una mia illusione.
Lasciarti è stato come strappare una parte di pelle bruciata. Il tuo silenzio non è mai stato tanto rumoroso, forse perché è Natale e mi chiedo se tu non stia nascondendo qualcosa o qualcuno, me ad esempio. Cosa ne so io della tua vita, in fondo. Potresti essere sposato, divorziato, fidanzato e io potrei non venire mai a saperlo. Potresti avere dei figli, non credo saresti un cattivo padre, ma saresti molto assente e agli occhi dei tuoi bambini non saresti altro che un mezzo estraneo. Mi sto convincendo giorno dopo giorno di aver avuto ragione ogni volta in cui ho dubitato di te.
Sarà difficile, doloroso persino, ma imparerò di nuovo a fare a meno di te. Tanto ormai, arrivati a questo punto, so più o meno come sopravvivere. Di messaggi alle tre di notte non ne riceverò più, così come non sentirò più il suono della tua voce.
Il professore, che a questo punto della mia vita assomiglia sempre di più a quello di Pieraccioni nei Laureati che faceva le orge, sostiene che sentirà ancora parlare di te. Io, quasi per dispetto, evito di nominarti. Però non posso fare a meno di credere che saremmo stati una bella coppia insieme. Tu in giro per il mondo, io nelle discoteche di Milano, poi insieme a dividere una camera d'albergo dimenticata da Dio. Una telefonata, un "mi manchi" di troppo da parte mia, ed eccoti alla mia porta il mattino seguente. Sarebbe stato difficile, ma adatto a noi due.
Non riesco a togliermi dalla testa la prima volta in cui ti ho visto, seduto a quel maledetto tavolo al ristorante. Non è il momento per noi e forse non lo sarà mai, diceva una vecchia canzone, e oggi sento così vere quelle parole da temerle forse per la prima volta in vita mia. 
Chi lo sa poi come sarebbe finita, se ti avessi seguito in tour.
Hai sempre fatto grandi promesse, mentre io desideravo soltanto un gesto d'amore nei miei confronti. Ma questo non lo hai mai capito e adesso è troppo tardi per tornare indietro alla prima sera in cui camminando insieme verso casa è iniziato tutto.

sabato 23 dicembre 2017

Potrebbe valerne la pena

Niente va mai come previsto. Novembre si è aggiudicato un posto nella top three dei mesi peggiori di questo anno orripilante. Persino quelle poche certezze che mi erano rimaste sono crollate. Non dispero però, perché dicembre è sempre pronto a rimediare ai disastri dei mesi passati. Nel bene e nel male tu sei uno dei principali attori in scena ora.
Per qualche ragione do sempre fiducia alle persone sbagliate e tu fai senza dubbio parte questa categoria. Non riesco a sbarrare dietro di me la porta che apri e richiudi a tuo piacimento e a me non resta altro che stare in balìa della tua volontà, sperando ogni sera che qualcosa cambi il mattino seguente.
Ma ormai il sole dell'estate è solo un ricordo, così come quello che abbiamo provato insieme. 
Eppure continuo a cercare ovunque intorno a me i tuoi occhi azzurri, stasera ho persino creduto di incrociarli in quelli del tassista e per un attimo ho dimenticato dove fossi e chi c'era dall'altra parte del telefono e mi sono ritrovata su quegli scogli con te accanto e il tuo sguardo fisso su di me. Non c'è stato niente di speciale tra di noi, anzi, potrebbe apparire piuttosto banale, ma le emozioni che abbiamo condiviso sono state abbastanza forti da farti tornare da me. Questa volta, però, ti chiedo di trovare il coraggio necessario per rimanere.

domenica 10 dicembre 2017

Who's the boy you like the most?


A Roma tutto è possibile. Qualsiasi idea tu abbia in mente, verrà sconvolta da un'inaspettata piega degli eventi. Tu sei disarmante, al pari della tua città. Ma io in testa continuo ad avere la guerra e tu, col tuo carisma, fai sembrare possibile anche ciò che mi ha sempre spaventato.

Il primo appuntamento è sempre magico, questo è un assioma in cui ho sempre creduto. Quel che viene dopo, invece, non fa altro che sgretolare la gioia dell'inizio, quando si vorrebbe ricordare ogni singolo dettaglio, dalla sfumatura nei tuoi occhi al modo in cui ero vestita io, fino all'atteggiamento cortese e timido di due estranei che si sfiorano per la prima volta.

Ti devo dare atto, però, del fatto che lasciare Termini senza voltarmi indietro per guardarti un'ultima volta non è mai stato tanto difficile come ieri.
Ti prego, non roviniamo tutto.