martedì 7 luglio 2015

Una fine che profuma di inizio

Non mi sono voltata indietro.
Non ho inciso le iniziali da nessuna parte, non ci sono state corse folli sui tacchi, ma il messaggio che attendevo da giorni è arrivato e quelle poche parole erano forse tutto ciò di cui avevo bisogno.

Alla fine aveva ragione chi mi ha ripetuto all'infinito che sarebbe andato tutto bene. Bastava solo crederci come si crede nella magia.

Sarebbe stato più semplice.

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La camera è un disastro: mucchi di fogli ovunque, libri per terra, sulle mensole, sulla scrivania, disegni stropicciati che non riesco a buttare ed altri che ho strappato senza pensarci due volte.
Ascolto da giorni la playlist del viaggio a Madrid, quella che ho creato alle due di notte sul pullman verso l'aeroporto e che reputavo orribile. Ho scoperto che mi piace.

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"Ma vi ricordate quella volta...?"
Altra cena, sempre le stesse persone. Si parla di un passato già troppo lontano, di concittadini che tentano di diventare famosi improvvisandosi rapper, si ride, si beve, si va a ballare in bici e si perde la cognizione del tempo quando ci si ritrova davanti quel passato "troppo lontano" incarnato in una sola persona.

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Qualche estate fa - non ricordo più quanto tempo sia trascorso - il superenalotto aveva raggiunto una cifra record e la febbre del gioco aveva contagiato chiunque. Si facevano calcoli di ogni genere, si creavano strategie, ci si domandava come usare tutti quei soldi.

Voi che ne fareste? 

"Trovati una persona con cui passare il resto della tua vita. E tienitela stretta per sempre." consigliava il ladro in un film di quando ero bambina.