giovedì 4 febbraio 2016

Of monsters and men

Arrivati a questo punto
dicesti
o si va oltre
o non ci si vede mai più
Non capivi che il bello era proprio quel punto
era rimanere
nel limbo delle cose sospese
nella tensione di un permanente principio
nel nascondiglio di una vita nell’altra
Così il mio contrappasso di pokerista
è stato perdere tutto
appena hai forzato la mano




Michele Mari ci ha descritto prima ancora che cominciasse questa nostra odissea. Immagino che tanti, leggendo queste parole, abbiano compreso di trovarsi in una posizione scomoda, malsana quasi.
Eppure a me questa storia piaceva tanto.
Non credo di essere abbastanza altruista da lasciarti andare, anche se so che nessuno può possedere qualcuno e bla bla bla, ma era così bello pensare che ero io la tua persona da cui correvi a rifugiarti quando ne avevi bisogno, mi ero quasi abituata all'idea di vederti ronzare intorno a me.
Non voglio sapere come si vive senza i tuoi messaggi improvvisi, perché anche se non stavamo insieme - del resto, non ne saremmo stati capaci - il nostro rapporto è stato qualcosa di molto simile. 
Il tempismo non è mai stato il nostro forte. Nel momento stesso in cui mi hai chiesto di restare, io stavo già correndo via. La verità è che non ho più voglia di mettermi in gioco per nessuno, anche se mi rendo conto di quanto possa suonare triste detto da me, la persona che citava continuamente i grandi amori di cui scrivevano i poeti.

Dovrei essere stanca, esausta probabilmente, invece Milano è talmente bella e ci sono così tante cose da fare/vedere/raggiungere da farmi sentire continuamente piena di energia.
Nemmeno corso Buenos Aires alle 10 della domenica mattina dopo una notte insonne riesce a sembrarmi brutto.

Ci sei tu in ogni angolo, ogni parola, ogni minuto persino. Non me ne ero mai accorta prima, ma adesso è troppo tardi e quindi è meglio che io me ne scordi rapidamente.
Non ci vorrà molto, del resto mi sono accorta di amarti quando tu eri già andato via. 

Ho elaborato una nuova teoria.
Esistono due tipi di persone. Gli uomini, esseri altruisti che vivono con i loro simili per raggiungere una qualche strana forma di felicità. Poi ci sono i mostri. Nonostante il nome volutamente cacofonico, gli uomini cercheranno sempre un contatto con i mostri, forse credendo di poterli trasformare in esseri buoni con l'aiuto dell'amore. Ma i mostri non sanno cosa cercano, non conoscono l'amore e non sono in grado di provarne. Dai mostri bisognerebbe scappare senza voltarsi indietro. Sono subdoli, egoisti, mentono senza nemmeno rendersene conto, non provano nemmeno a cambiare quello che sono perché in realtà si piacciono per quello che sono. 

A volte conosci persone meravigliose, non importa che siano uomini o mostri, importa quello che ti dicono, come lo dicono, quando lo dicono. Solitamente, lo fanno al momento giusto.
Io, i momenti giusti, non ho mai imparato a riconoscerli.
Avete presente la sensazione di pace che si prova dopo aver fatto qualcosa di buono? In questo momento non la ricordo più. Ho sempre pensato, parlato e agito per il mio bene, tralasciando i sentimenti degli altri. Ho provato a farmi da parte, ma non sono stata capace di mantenere la parola data. 

Ogni tanto la vita tira brutti scherzi, ogni tanto, invece, ti fa incontrare qualcuno di meraviglioso appena dopo aver perso qualcuno di importante.

C'è speranza per tutti, persino per i mostri.