martedì 5 settembre 2017
L'orsa maggiore
I cornetti al Caffè Real alle quattro del mattino, tornare a casa a piedi senza sentirsi le gambe ma va bene così perché altrimenti dove parcheggiamo la macchina con le bancarelle della festa patronale, la mostra di Modigliani, il panino al polpo fritto che non riesco mai mai mai a digerire ma mi ostino a mangiare, il panzerotto di Luca, il bagno al tramonto all'alba alle due del pomeriggio, Pino Mauro, le corse sul lungomare perché è tardi e se mia madre trova il letto vuoto chiama carabinieri finanzieri e guardia costiera in una volta sola, le canzoni degli anni '80 urlate a squarciagola perché è bello vivere sopratutto durante le calde notti d'agosto quando le vecchiette ti lanciano i secchi d'acqua ma non ti prendono mai grazie alla loro pessima mira, si esce e si comincia a vivere solo dopo la mezzanotte quando la serata al lido è finita e i nostri genitori sono andati a dormire e quel che succede rimane tra noi e il guardiano, i lampioni al led che hanno reso buia Piazza Libertà ai più nota come Piazza Terme, il 93 con le stesse persone che dicono le stesse cose tutte le sere, i bagnini delle estati passate incontrati sul lungomare che passeggiano come spettri trascinandosi il fardello di ricordi ormai lontani e dimenticati, le chiacchiere di circostanza, il gelato da Sanremo, ritrovarsi a parlare sui lettini per ore e ore anziché tornare a casa a dormire, riuscire ad ammettere le sconfitte davanti a una tazza di latte caldo, il cornetto a colazione solo al Bar Fiamma e se vai da Doranna non saremo più amici, le bancarelle di Ferragosto che vendono decorazioni natalizie, la cena di Ferragosto più importante di quella di Natale, i fuochi della festa patronale vanno visti rigorosamente dal palco del lido a meno che tu non ti sia procurato le chiavi della terrazza una bottiglia di vino e un appuntamento degno di condividere con te questo momento magico, i discorsi esistenziali sull'amore, sul futuro, su cosa ne sarà delle nostre vite ma è presto per saperlo e l'unica certezza che abbiamo è che anno dopo anno ci ritroviamo qui a parlarne, le serate di tramontana con la felpa sul lungomare ma è solo l'una di notte e non voglio tornare a casa perché domani mattina devo studiare e non ci voglio pensare dai rimani qui con me solo un'altra mezz'ora, le sveglie impostate per studiare e poi rimandate ogni dieci minuti per due ore, le colazioni al bar della spiaggia all'ora di pranzo con gli occhiali da sole per non far vedere le facce sconvolte, i pegni d'amore del bagnino di salvataggio, l'oroscopo, le passeggiate col tuo cane che forse erano il momento più bello di tutta la giornata, la birra che prendevo solo per fare la figa perché se devo essere totalmente onesta non esiste al mondo per me bevanda peggiore, le serate al bar della spiaggia mentre in piazzetta si consuma il solito spettacolo degli animatori, le foto sfuocate che poi sono anche le più belle se ci pensi bene perché eravamo felici al punto da non riuscire a stare fermi, le grigliate, le storie finite, scendi sono sotto casa tua e poi le attese, quelle brevi sotto casa tua e quelle infinite di notte sul lettino con la sola compagnia delle mute costellazioni, ogni anno la stessa storia ma quando imparerai, ma è così bello dare fiducia a qualcuno e allora prenditi un pezzo di me e non ridarmelo mai perché io avrò per sempre l'immagine di te sdraiato a guardare il cielo sempre uguale con l'aria stanca, un'ora a chiacchierare dopo un intero giorno di attesa, ogni notte passata a fissare l'orsa maggiore e pensare che tutto questo non era nei piani, pensavo fossero finite le estati meravigliose da ricordare e assaporare a pieni polmoni e invece quanto mi sbagliavo l'ho capito solo ora che l'estate è finita e settembre ci riporta alla realtà.
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