martedì 19 giugno 2018

Che ne sanno gli altri?

Stasera basterebbe così poco, eppure non cedo. Mi hai scritto che sono bella e io ti ho ignorato, proprio come la prima sera. Basterebbe un suono del clacson, saprei che sei tu, scenderei saltando due gradini alla volta e ti stringerei forte implorandoti di non partire mai più. Scrivere non è sufficiente, ho bisogno di rivedermi nei tuoi occhi per ritrovarmi e il contatto reale con te è l'unica cosa che sembra essermi preclusa.

E mentre studio il legname da costruzione il tuo pensiero mi attraversa continuamente la mente e non mi lascia in pace e questo è un bel modo per dirti che sei ancora qui e ieri notte ti ho sognato di nuovo e non accadeva da tanto tempo e mi sono stupita persino io al risveglio perché temevo che non saresti più tornato da me e invece eccoci qui a scrivere l'ennesimo capitolo delle nostre vite che si sfiorano e poi riprendono a correre parallele. Quanto tempo durerà questa volta? Un giorno, una settimana, o un mese? La data di scadenza c'è sempre e io ho paura che questa volta arriverà più rapidamente delle precedenti e non sono mai pronta a lasciarti andare via.
Io lo so che quando dici di tenere a me non menti, come so quanto mi odi quando sono impulsiva e mando all'aria il nostro rapporto, ma ora ho bisogno che tu resti anche se io ti urlo di andare via. Siamo il giorno e la notte, io il sole e tu la luna, ma ieri notte per qualche minuto siamo riusciti a coesistere pacificamente e infatti era solo un sogno.