La prima ragione, la più sciocca, è il tuo viso angelico con quei
dannati capelli biondi e gli occhi azzurri nei quali perdersi era inevitabile
e adesso ritrovare me stessa si sta rivelando l'impresa più difficile da
portare a termine.
Poi per le tue sigarette. Le odiavo, te lo ripetevo continuamente,
eppure erano parte di te e mi facevi ridere quando ti giustificavi farfugliando
che ti tenevano in vita mentre eri lontano da me quasi quanto mi facevi
arrabbiare quando le tiravi fuori con aria strafottente durante i nostri
litigi.
I tuoi messaggi codardi nel cuore della notte, scritti dopo lunghi e interminabili giorni di silenzio, che non mi hanno mai lasciato indifferente, tanto meno ora, sono un altro motivo per starti lontano. Sapevi sempre dire la frase giusta per colpire il mio cuore e convincermi a rimanere.
I tuoi messaggi codardi nel cuore della notte, scritti dopo lunghi e interminabili giorni di silenzio, che non mi hanno mai lasciato indifferente, tanto meno ora, sono un altro motivo per starti lontano. Sapevi sempre dire la frase giusta per colpire il mio cuore e convincermi a rimanere.
I tuoi complimenti così sinceri che miravano dritti al cuore, mai
banali, o forse sempre, ma ero così innamorata di te da non rendermene conto e
non saprei darti nemmeno ora un'opinione distaccata perché nei miei ricordi
occupano un posto speciale.
La quinta ragione per non scriverti più è il Borotalco che usavi
come profumo. Chi altro lo fa? L'ho cercato tanto intorno a me, ma non l'ho mai
più trovato. Mi manca perché quell'odore per me non rappresentava soltanto te,
ma anche l'infanzia, casa e la tenerezza dei nostri pochi momenti felici.
Le rose rosse, che ora odio e non riesco più a guardare senza
sentire una fitta allo stomaco, sono la sesta ragione. Quel colore così vivo e
puro ora non mi fa pensare all'amore che provavamo l'uno per l'altra, quanto
piuttosto a tutte le lacrime versate per te e alle scuse banali che
accompagnavano i fiori. Non firmavi mai i biglietti, davi per scontato che io
ricevessi fiori soltanto da te. Invece, mi dispiace tanto, ne ho ricevute
altre. Le ho detestate subito e le ho buttate nella spazzatura non appena
arrivata a casa, se ti fa sentire meglio. Non voglio più rose nella mia vita.
Non voglio più niente che mi riporti indietro a te.
La settima ragione è il bisogno che ho di sapere quanto ancora io
conti per te. Non voglio più saperlo, però non posso fare a meno di chiedermelo.
Il modo in cui te ne vai senza andartene mai del tutto è un'altra
buona ragione per non scriverti più. Sono stanca di raccogliere i pezzi che
lasci a terra dopo il tuo passaggio così come di rincorrerti, di convincerti a
rimanere, di avere la sensazione di non essere sufficiente per te.
La penultima ragione che mi viene in mente è forse la più triste,
ovvero la naturalezza con cui vorrei raccontarti e confidarti gli eventi, le
emozioni e le persone che vivo ora. Mi manca essere ascoltata e compresa come
solo tu riuscivi.
La decima ragione, la più importante di tutte, è la persona che
ora hai accanto. Non voglio e non posso essere la causa della fine della tua
nuova relazione. Mi hai posto su un piedistallo, mentre avevi le braccia
occupate. Il nostro tempismo è sempre immancabilmente e irrimediabilmente
sbagliato.