Sarà che sono sola stasera e io da sola non so stare, ma appena mi
ritrovo a dover fronteggiare i miei pensieri rispunti fuori tu, come un
fastidioso nodo tra i capelli che proprio non ne vuole sapere di essere
sciolto. Sono tornata a casa ieri e non ho potuto fare a meno di pensare che è
la prima volta in cui non ti sento per due mesi senza mandare o ricevere un
segnale. Sarebbe patetico, adesso, scrivere ad una mia amica per chiederle il
tuo numero per poterti sentire un'ennesima ultima volta. Che senso avrebbe,
poi? Non sono una vecchia amica che vuol sapere come stia proseguendo la tua
vita senza di me e non voglio dare voce alle paure che ancora, dopo tutto
questo tempo trascorso lontana da te, mi tormentano. Rimarremmo al telefono per
ore, come mesi fa, quando ti chiamai temendo di non sentire nulla dall'altra
parte della linea, invece parlammo ininterrottamente fino all'alba. Non
porterebbe a nulla di buono. Perché i momenti più importanti della nostra
storia sono accaduti sempre di notte offuscati dalla stanchezza?
Sono esausta, ma
sono anche fiera di me, sono arrivata alla fine del primo anno senza di te,
anche se non è trascorso un solo giorno in cui io non ti abbia pensato. Sei
stato, nonostante i miei sforzi, la più grande presenza nella mia mente, persino
quando la tua assenza è diventata insopportabile e mi sono rifugiata altrove,
pur di scappare da te. Ma eri sempre lì con me, non mi hai mai lasciato sola. A
Milano, così come a Modena, a Margherita, a Roma, a Venezia. Ho viaggiato tanto
quest'anno, ma ovunque andassi non riuscivo a liberarmi di te. Non è stato
semplice, imparare a convivere con questo chiodo fisso nella mia mente, ma
adesso inizio a stare meglio e non tornerò sui miei passi. Credo che siamo
davvero arrivati alla fine del nostro percorso insieme. In realtà è accaduto
più di un anno fa, ma ero troppo spaventata per ammetterlo. Ora sono pronta a
lasciarti andare, è la prima volta in cui non sento più di avere paura di
perderti, forse perché ormai è accaduto, lo sto accettando e so che un giorno -
non so dirti quando, ma arriverà - non farà più male come oggi e non piangerò
più per te. Mi hai fatto soffrire come non mi era mai accaduto prima, ma
credo di doverti ringraziare a questo punto della storia. Non esiste più una
"nostra" storia, ma ci sono e continueranno ad esserci una mia e una
tua storia: separate, più belle, durature ed importanti di quella che abbiamo
condiviso insieme.
Mi manchi ancora, ma non ti amo
più. Per la prima volta ascolto di nuovo Calcutta e non fa più male.
Non tornerai questa volta, lo so.
Abbiamo sbagliato così tanto e così ripetutamente, che nessun ulteriore dubbio
ti ricondurrà a me. Non una fotografia, non un ricordo sbiadito nel fondo della
tua mente, né il sole mentre tramonta nel mare.
Non tornare di nuovo. Non
funzionerebbe, esattamente come tutte le altre volte. Ora lo so.