mercoledì 4 settembre 2019

And I thought that it would kill me

Il tuo tour è finito lo scorso week end, sei tornato a casa senza passare di qua e io ogni sera vedo il sole tramontare in mare un pochino prima rispetto al giorno precedente. L'estate volge al termine, anche se in realtà manca ancora un intero mese e io non so proprio cosa farò al mio ritorno. Le settimane ormai trascorrono tutte uguali, persino gli imprevisti non mi sorprendono più e se una serata va liscia non mi sembra di meritare qualche ora di riposo. I bar continuano ad essere pieni di giapponesi, inglesi, tedeschi e finalmente inizia a diminuire la percentuale di italiani sull'isola ed io posso tornare ad essere me stessa. È uscita tanta nuova musica, ma fermarsi e prendersi del tempo per ascoltarla in silenzio sdraiata sul pavimento della mia camera è quasi impossibile. L'altro giorno, però, stavo prendendo il sole in una caletta particolarmente affollata e le ragazze sedute accanto a me ascoltavano Taylor Swift. Quello stesso giorno mi hai scritto, dopo venti giorni dall'ultima volta e ho realizzato che è stato il primo tour in cui non ci sono state telefonate o messaggi disperati nel cuore della notte. Il nostro rapporto sta cambiando insieme a noi, stiamo accettando la separazione, oppure fingiamo meglio di quanto potessi immaginare. Non è ancora arrivata l'indifferenza nei tuoi confronti e, detto tra noi, non credo che arriverà mai. Sentire il tuo nome o vederti in mezzo ad una folla di persone mi farà sempre venire in cerca di te soltanto. Potrebbe essere stupido, o infantile persino, ma non voglio rinunciare completamente a te. E tu? Prima di tornare alla vita di tutti i giorni vieni a prendermi? 

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