Modena city ramblers - I cento passi
Fin dai tempi della scuola elementare ti raccontano storie di uomini che vivevano nei boschi del nord Italia in piccoli gruppi, che facevano staffette e giocavano a nascondino, ma non come fanno i bambini per vincere la prima fetta di torta, nel loro caso la posta in gioco era la propria vita e quella di un intero popolo.
Ti mostrano l'Accademia militare, dove tanti partigiani sono stati uccisi in quelle cellette ricavate nel sottotetto chiamate "Quota pipistrelli", caldissime in estate e gelide in inverno, che non gli permettevano nemmeno di stare in piedi ed i prigionieri soffrivano la fame fino alla morte.
Ti fanno fare un gioco: si contano esattamente cento passi a partire dal portone dell'Accademia e ti conducono in una strada laterale da lì poco distante, poi ti dicono di alzare la testa e tu ti ritrovi di fronte ad un palazzo antico, ma non sontuoso, una casa del centro come tante, ma quella non è affatto simile alle altre, perchè lì, proprio lì, a soli cento passi dai nemici, vi era la sede di uno dei quartieri generali dei partigiani e venivano fabbricate bombe.
Crescendo, ti fanno scoprire una vasta letteratura che narra storie diverse, ma tutte accomunate dallo stesso ideale, dove qualche volta il protagonista è un bambino, altre volte un ragazzo poco più che ventenne.
Poi, parlando con i tuoi amici, che hanno ascoltato insieme a te quelle storie per anni, scopri che non sanno che giorno sia oggi, che cosa si festeggi, che per loro è solo un'occasione in più per riposarsi/studiare/andare a ballare.
Peccato che sia proprio grazie a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per perseguire un ideale e trasformarlo in realtà che oggi possiamo decidere se festeggiare oppure riposare/studiare/andare a ballare.
sabato 25 aprile 2015
venerdì 24 aprile 2015
Shonda, placati
Snow Patrol - Chasing cars
È accaduto quel che tutti noi temevamo.
Grazie a Shonda Rhimes, Seattle è quel microcosmo su cui si abbattono catastrofi di ogni sorta e, sempre grazie a lei, siamo costretti a piangere sangue.
Shonda, io ti imploro a nome mio e di mezzo globo terracqueo: placa la tua ira funesta.
Hai permesso che ci innamorassimo dei tuoi personaggi, che ci affezionassimo ai loro pazienti, che diventasse il nostro telefilm preferito, e tu che cosa ci dai in cambio? Una valanga di morti che al confronto la guerra di Troia fu una scaramuccia da nulla.
Vi ricordate quanto erano belle le prime stagioni?
La presunzione di Burke, le serate alcoliche di Meredith e Cristina, "Tu sei la mia persona", Izzie che prepara dolci con un assegno a sei zeri sul frigo, l'arrivo di Addison, la casa di candele, la dichiarazione di Lexie che ci ha fatto sperare in un grande ritorno dei Mexie, il matrimonio di Callie ed Arizona.
Insomma, secondo me, il troppo stroppia. Grey's mi ha regalato tante emozioni, mi ha letteralmente accompagnata per dieci anni della mia vita, ma é davvero necessario perpetuare (e, inevitabilmente, rovinare) qualcosa di così bello? Non sarebbe stato meglio porre la parola fine anni fa, quando Mark e Lexie erano ancora vivi, appena prima dell'incidente aereo?
La regina Addison ha avuto un suo spin off e per questo motivo ti saremo per sempre grati, Shonda, ma ora poniti una mano sulla coscienza e dimmi chi altro hai intenzione di far morire. Il povero Alex, che è felice con un odioso rimpiazzo dell'amata Izzie? La Bailey, che non è più la Nazista dei bei tempi andati, ma una rammollita innamorata?
Nel frattempo mi limiterò a riguardare i dvd della prima stagione, quando tutto era bucolicamente - si fa per dire - perfetto.
R.
È accaduto quel che tutti noi temevamo.
Grazie a Shonda Rhimes, Seattle è quel microcosmo su cui si abbattono catastrofi di ogni sorta e, sempre grazie a lei, siamo costretti a piangere sangue.
Shonda, io ti imploro a nome mio e di mezzo globo terracqueo: placa la tua ira funesta.
Hai permesso che ci innamorassimo dei tuoi personaggi, che ci affezionassimo ai loro pazienti, che diventasse il nostro telefilm preferito, e tu che cosa ci dai in cambio? Una valanga di morti che al confronto la guerra di Troia fu una scaramuccia da nulla.
Vi ricordate quanto erano belle le prime stagioni?
La presunzione di Burke, le serate alcoliche di Meredith e Cristina, "Tu sei la mia persona", Izzie che prepara dolci con un assegno a sei zeri sul frigo, l'arrivo di Addison, la casa di candele, la dichiarazione di Lexie che ci ha fatto sperare in un grande ritorno dei Mexie, il matrimonio di Callie ed Arizona.
Insomma, secondo me, il troppo stroppia. Grey's mi ha regalato tante emozioni, mi ha letteralmente accompagnata per dieci anni della mia vita, ma é davvero necessario perpetuare (e, inevitabilmente, rovinare) qualcosa di così bello? Non sarebbe stato meglio porre la parola fine anni fa, quando Mark e Lexie erano ancora vivi, appena prima dell'incidente aereo?
La regina Addison ha avuto un suo spin off e per questo motivo ti saremo per sempre grati, Shonda, ma ora poniti una mano sulla coscienza e dimmi chi altro hai intenzione di far morire. Il povero Alex, che è felice con un odioso rimpiazzo dell'amata Izzie? La Bailey, che non è più la Nazista dei bei tempi andati, ma una rammollita innamorata?
Nel frattempo mi limiterò a riguardare i dvd della prima stagione, quando tutto era bucolicamente - si fa per dire - perfetto.
R.
giovedì 16 aprile 2015
Tre video #2
Del prodotto non mi importa un fico, ma guardate l'armonia dell'intero video: la coreografia, la ballerina, i suoi movimenti aggraziati e la musica di sottofondo non sono meravigliosi?
S. book trailer
Questo libro è meraviglioso, l'ho scoperto grazie a Tegamini (la quale lo ha presentato con un video che vi consiglio assolutamente di vedere, lo trovate sul suo blog) e credo sia stato uno dei migliori acquisti mai fatti in vita mia. Se non dovesse bastare, sappiate solo che si cela la mano del creatore di Lost dietro questo capolavoro.
Top 5 hotels in Italy
Questo è un mio guilty pleasure, adoro "perdere tempo" ammirando le bellezze del nostro Bel Paese.
Buona visione,
R.
mercoledì 15 aprile 2015
La città dell'amore
Andiamo a Venezia?
Non lo so, idea carina, se abbiamo tempo.
Oppure Parigi, con tutti i suoi cliché e i croissants.
Deciditi, non sei una bambina.
Possiamo andare in entrambe le città.
Non c'è abbastanza tempo.
Ma puoi sempre sognare.
Lo fai già tu per entrambi.
Alla fine il tempo per andarci non lo abbiamo mai trovato, ma poco fa ho ritrovato delle vecchie foto che ho scattato circa quattro anni fa ed è riaffiorato tutto, ancora una volta.
Mi piaceva tanto il suo realismo, mi riportava coi piedi per terra, ma poi si perdeva tra i miei pensieri e le sue certezze matematiche vacillavano.
Avremmo dovuto vedere Venezia insieme. Avremmo dovuto perderci tra le calli e avrei dovuto mostrargli i luoghi turistici che mio padre ha mostrato a me decine di volte quando ero solo una piccola principessa e il motivo principale delle vacanze in Veneto era il Carnevale.
Avremmo dovuto rispettare tutti i cliché delle coppie innamorate che camminano mano nella mano, avremmo comprato un tricorno per ciascuno, anche se poi lo avrei indossato solo io perché a lui sarebbe mancato il coraggio di gironzolare con uno strano cappello in testa.
Gli avrei raccontato tutte le storie che il mio cervellino avrebbe elaborato osservando un palazzo o un gondoliere e lui alla fine avrebbe acconsentito ad un giro in gondola pur di farmi contenta. Avremmo camminato sulle passerelle in legno perché sicuramente avrebbe piovuto per un giorno intero.
Avremmo scattato mille foto, anche agli orribili piccioni, parte integrante del paesaggio.
Avremmo comprato souvenir in vetro di murano, un segnalibro per me ed un fermacarte per lui.
Avremmo visto la città dall'alto della basilica di San Marco e io mi sarei stretta a lui per paura di cadere.
Nella mia mente quel viaggio è avvenuto davvero, è stato un sogno vissuto insieme, poi siamo tornati alla vita di tutti i giorni in due città diverse, ma uniti da altri ricordi, da altre emozioni condivise, da un amore vissuto di nascosto.
R.
martedì 14 aprile 2015
Ho visto Cenerentola e vorrei non averlo fatto
Io, Cenerentola, non l'ho mai tollerata. Tutta buona e gentile con chi la maltrattava, mentre io, al posto suo, sarei scappata senza pensarci su due volte.
Questa è anche la ragione per cui lei sposa il Principe Azzurro e io no, ma tant'è.
Nonostante il mio disprezzo per la protagonista, amavo il cartone disneyano per la presenza dei simpaticissimi topini, le vere star dell'intera vicenda. Giac, Gas Gas e i loro siparietti per scampare alle fauci del perfido Lucifero mi hanno regalato i primi momenti di suspance della mia vita.
Ora, signor regista, mi rendo conto che in un film potrebbe essere difficile far parlare dei topini, ma non nel 2015, non dopo Stuart Little!
Poi, dobbiamo fare i conti con un'altra trasposizione cinematografica che ha un posto speciale nel mio cuore, la versione che ha come protagonista Drew Barrymore, La leggenda di un amore - Cinderella, dove non solo il ruolo della Fata Madrina è ricoperto da nientepopodimeno che da Leonardo da Vinci (e già mi pare una ragione sufficiente per guardare il film), ma la povera fanciulla non fa la figura della scema parlando con dei topini muti, in quanto provvista di amici, ovvero gli altri servitori della casa.
Inoltre, la splendida Cate Blanchett, vestita magnificamente, mi ha un po' deluso. La Matrigna, nella mia mente, è quell'essere mitologicamente crudele che cerca di impedire in qualsiasi modo che si realizzi la felicità della figliastra così come accade nel sopracitato film in cui è interpretata da una diabolica Anjelica Huston (ve la ricordate Morticia Addams, vero?).
Eppure, il signor regista e la Disney non sono d'accordo con me e preferiscono guadagnare soldi facili con film che insultano le memorie di noi ex bambini realmente spaventati dalla Matrigna piuttosto che creare nuovi cartoni con cui farci sognare.
Spero per il mio e per il bene dell'intera popolazione terrestre che presto la smettano e tornino a seguire le orme del buon vecchio Walt.
Per oggi è tutto, linea allo studio.
R.
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giovedì 9 aprile 2015
Morning songs
Non so voi, ma io non sono certo una che si sveglia col cinguettio degli uccellini, direi piuttosto di aver bisogno di una playlist perfetta per iniziare col buon umore ogni giornata (più o meno).
Il titolo è scontato, perdonatemi, ma ero a corto di idee.
Et voilà
R.
The Lion King - I just can't wait to be king
Depeche Mode - I just can't get enough
Imagine Dragons - Underdog
Paolo Nutini - New shoes
American Authors - Best day of my life
Morcheeba - Rome wasn't built in a day
KT Tunstall - Suddenly I see
Meredith Brooks - Bitch
Kim Carnes - Bette Davis eyes
One Republic - I lived
Queens of the stone age - Make it wit chu
The Kooks - Junk of the heart
sabato 4 aprile 2015
Tre video #1
Bando alle ciance, eccoli:
How to connect with anyone
Hanno realizzato questo esperimento sociale che si è rivelato un ottimo modo per farmi piangere. 50 punti extra per aver utilizzato come sottofondo musicale The light di The album leaf.
Dark Lord Funk
Questa parodia merita di essere vista, se non altro per ammirare le doti artistiche segrete di Voldemort.
Rome Sunset timelapse
Questo è un mio guilty pleasure, è un ottimo modo per vedere la città da una prospettiva insolita. Esistono dozzine di questi video, io ho scelto per voi il più breve per darvi solo un assaggio della bellezza della Roma caput mundi.
R.
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