giovedì 2 novembre 2017

Di notte è facile avere dei ripensamenti

Ci sono stati anni in cui l'estate finiva con violenti acquazzoni e nel caos totale che comportavano non ci si salutava nemmeno, gli amori estivi venivano interrotti bruscamente, messi in pausa da qualche divinità beffarda. Questo non è stato uno di quegli anni. Avremmo potuto salutarci, trascorrere un'ultima notte a parlare per ore e ore fino a quando l'alba non ci avrebbe ricordato che apparteniamo a due mondi distinti e inconciliabili che soltanto nel buio totale delle notti estive potevano sfiorarsi. Mi sono ritrovata sola e non è stato per nulla simile all'ultima volta, ma forse non avevo mai più smesso di esserlo da allora. Non ci sono canzoni che mi parlano di te e non ho lacrime da versare, ma è proprio questa consapevolezza a rattristarmi. Abbiamo avuto infinite occasioni, ma le abbiamo sprecate tutte e quelle rose rosse ormai appassite da tempo che mi ostinavo a conservare con cura sono già parte del passato, non mi strapperanno più un sorriso come il giorno in cui le vidi per la prima volta, accompagnate da un biglietto anonimo che racchiudeva tutto il fascino del nostro legame.  Cosa è rimasto di noi due? Parole che il vento di mare ha già portato via, lontano da noi e da tutte le incertezze che ci opprimevano. Sono già trascorsi due mesi, gli esami sono vicini e almeno una volta al giorno mi domando dove tu sia e cosa tu stia facendo adesso, ma soprattutto perché ho rovinato tutto ancora una volta e la parte peggiore di tutta questa storia è che né tu né io troviamo il coraggio di prendere in mano il telefono e mandarci a quel paese per poi fare pace e ricominciare. Magari è tutta una mia fantasia, però mi piace credere che tu mi stia cercando in giro per la città e che prima o poi mi troverai.

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