sabato 20 gennaio 2018

Nothing good happens after 2 A.M.

Sali, ma fai piano, che qui tutti dormono.
Prendo il quadro e scappo, tranquilla.
Se ti piace.
Mi piacerà.

E allora?
Toglie il fiato, proprio come fai tu.
Vorrei saper mentire come te.

La mia cucina alle tre di notte non è mai stata tanto stretta come quella sera. Le valigie e i pacchi raccontavano un intero mese di vacanza e tante storie che si erano intrecciate le une nelle altre. Tu eri bellissimo lì: infreddolito, assonnato, innocuo. Non avevi il coraggio di fare un solo passo verso di me. Non eri un uomo, quella sera, eri solo un bambino spaventato dall'idea di poter essere rifiutato. I pezzi del mio cuore erano sparsi ovunque e tu li hai raccolti con una delicatezza stupefacente, dicendo le parole giuste al momento giusto e niente di più. Vorrei ricordare per sempre alcune tue frasi, così vere da terrorizzarmi. 

Che farai ora?
Rimetterò insieme i pezzi, come ogni volta.
Smettila di fare la paracula.
Non ho altra scelta, lo sappiamo entrambi.
Allora io vado. Grazie per l'acqua, per il quadro e per tutto il resto.
Non c'è di che, mi ha fatto piacere. La tua compagnia è stata preziosa.
Parti presto?
Non dipende da me.
Allora passa a salutarmi.
Non ne vale la pena.
Non sminuire tutto così. Sono sincero.
E io ho paura. Si è fatto tardi, è meglio che tu vada.

Hai fatto un passo verso di me prima di andare via. Io ho abbassato lo sguardo e ho riso come una bambina. Tu hai creduto che la magia del momento fosse perduta per sempre. Ti sei voltato e sei andato via, senza guardarti indietro. Ho rovinato tutto ancora una volta. Se non ti avessi lasciato andare, se avessi detto una sola parola o se ti avessi preso la mano, da lì in poi niente sarebbe più stato lo stesso.

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