Ogni tanto vado in piazza Liberty la sera, mi siedo sui gradini e guardo la fontana. Sono sicura che ti piacerebbe un sacco. Sto lì a fissare l'acqua mentre scorre fino a quando, alle dieci in punto, non si ferma, proprio come il giorno dopo la mia laurea. C'è un prima e un dopo quel giorno nella mia vita e avrei voluto che tu fossi stato con me, esattamente come tutte le sere in cui mi ritrovo lì da sola con i miei pensieri. Ho il cuore a pezzi e non vi è rimedio. Invece, ancora una volta hai anteposto il lavoro a me. Avevano ragione gli adulti che tanto detestavo quando sentenziavano che i giovani d'oggi non si vogliono impegnare, che non sanno sacrificarsi per gli altri. Tu non hai mai fatto niente per me. Non fraintendermi, non te lo sto rinfacciando - anche perché ormai non avrebbe alcun senso - è solo una triste constatazione. Tornerò ad essere felice? Non è la prima volta in cui mi ritrovo da sola senza di te, ma ancora non riesco ad abituarmici. Mi manchi, lo ammetto, e ancora non posso fare a meno di sentire la tua assenza. Nonostante tutto il male che ci siamo fatti, gli errori irrimediabili e i chilometri e le persone che ci separano, non riesco a fare a meno di pensare ancora a te. Sembra assurdo il modo in cui tu hai avuto più importanza in poco tempo di tutti gli altri che trascorrono tutta la loro vita accanto a me. Tu non ci sei e non è vero che alla fin fine conta chi rimane sempre, perché tu non sei qui in carne ed ossa, ma sei ancora dentro di me e forse questo è tutto quel che realmente importa.
L'altra notte ti ho sognato e non accadeva da tempo. Il mio subconscio ti ha concesso una seconda possibilità. Era la sera della mia festa di laurea, non ero all'hotel dove è avvenuta, ma in uno più simile a quello dove ci siamo visti l'ultima volta. Ero uscita fuori a prendere un po' d'aria e ti ho visto passare, ho urlato alle tue spalle se fossi realmente tu, ti sei girato, mi hai sorriso e mi hai detto con la tua solita semplicità che ero bellissima. Avrei voluto schiaffeggiarti, invece sono rimasta lì, ferma, a guardarti senza fare niente. Ero così felice di rivederti che al mio risveglio ho sentito un vuoto incolmabile impossessarsi di me e non ho potuto fare altro se non conviverci tutto il giorno.
Questa mattina mi sono svegliata e c'eri tu nei miei pensieri. Ho immaginato una scena da film che potrebbe facilmente avvenire nella realtà. Metti che questo sabato, al concerto di Ghali a cui devi andare e io lo so grazie a Facebook che mi fa sapere tutti i fatti tuoi, ci trovi me. Il bello è che io non so nemmeno chi sia Ghali, non ho mai ascoltato una sua canzone neanche per sbaglio, ma non mi importa. Il mio è solo un pretesto e lo sappiamo entrambi. Metti che lì ci trovi me, dicevo. A quel punto che faresti? Penseresti che è una coincidenza, che è il segno che stavi aspettando, che finalmente il destino ci vuole riunire. Invece no, sarebbe colpa o merito soltanto della mia testardaggine. Mi vedresti lì, in mezzo alla folla di persone del Pala Alpitour di Torino, non crederesti ai tuoi occhi e mi perdoneresti. Ma chi mai potrebbe garantirmi che, dopo aver fatto i salti mortali per venire nella tua città che ormai odio con tutta me stessa, aver mosso a compassione un bodyguard all'ingresso spiegandogli di non essere lì per il concerto, ma per ritrovare il mio amore perduto, che non avrò altre occasioni per incontrarti di nuovo e che se non entrerò perderò l'occasione della mia vita, riuscirò davvero a rivederti?
Hai sempre odiato la mia impulsività, perciò questo piano geniale
che chiunque apprezzerebbe a te risulterebbe solo l'ennesimo artificioso
tentativo di tornare indietro nel tempo. Non lo troveresti nemmeno romantico.
Perciò questo week end non farò nulla, rimarrò a Milano e forse andrò in piazza
Liberty da sola per l'ennesima volta di sabato sera. Continuerò ad ascoltare
ininterrottamente la nuova canzone di Gazzelle, Sopra, e quasi piangerò
perché questa volta temo davvero di averti perso e non so nemmeno da dove
cominciare a vivere senza di te nella mia vita, nonostante tu non ne faccia
parte da più di un anno ormai.