Eravamo
sciocchi, immaturi, impulsivi. Guardaci ora. Abbiamo paura di guardarci negli
occhi e ammettere di aver fatto il più grande errore delle nostre vite. Come
siamo arrivati a questo punto? Davvero abbiamo lasciato che accadesse a noi? È
stata mia la colpa, come diceva la canzone, lo so benissimo, ma nonostante
questa consapevolezza non sono mai stato capace di chiederti di perdonarmi. Ti
ho detto che non era il momento giusto, che non mi sembrava il caso, che i
nostri sogni erano più importanti della nostra storia, che credevo di averti
persa, che non pensavo ti importasse tanto di me, ma la verità è che ho mentito
a te come a me stesso per tutto questo tempo. Mi ero convinto di essere felice,
di stare bene così, senza avere un uragano nella mia vita, ma non si cancellano
mai da un giorno all'altro gli effetti devastanti della forza della natura. Eri
e sarai sempre la più bella tra tutte. Sei arrivata tu e hai oscurato quel che
c'era stato prima e quel che sarebbe arrivato dopo. Volevi me e io ancora
stento a crederlo. È forse stato questo a spaventarmi e ad allontanarmi da
te? Non lo so, però non riesco più a fingere di essere felice, ripetendomi che
dopo tutto il male che ti ho causato sia meglio che ognuno vada per la propria
strada.
Come
un ciclone sei arrivata nella mia vita, l'hai sconvolta e poi sei scappata via.
Sono rimasto lì fisso a guardarti immobilizzato dal tuo fascino e quando mi
sono reso finalmente conto di averti persa era davvero troppo tardi. Niente è
più stato come prima. Sono già trascorsi tredici mesi senza di te e ogni
mattino mi domando come sarebbe bello svegliarsi accanto a te.
Tu
sei il mio ciclone. Tu hai portato il sole e hai lasciato dopo il tuo passaggio
solo pioggia e freddo. Tu sei l'estate che abbiamo condiviso insieme. Ho
sbagliato, l'ho sempre saputo anche se ho ignorato a lungo questo senso di
colpa che ora è diventato insopportabile. Sei felice? Continuo a cercare
ovunque intorno a me la tua risata contagiosa, ma nessuna è come la tua,
nessun'altra ride in quel modo buffo che mi fa pensare al sole caldo d'agosto.
Eri così piccola, eppure eri più forte di me e l'ho capito quando era troppo
tardi. Non sei mai stata una tra le tante, mai. Non sei mai stata mia, nemmeno
se e quando lo hai desiderato più di ogni altra cosa al mondo, appartenevi
sempre e solo a te stessa, è questo il motivo per cui non sono riuscito a
trattenerti. Ho avuto paura di essere travolto da te e di essere uno fra i
tanti, mentre tu per me eri tutto.
Non
riesco più a guardare Milano come prima di conoscerti. Mi sono innamorato di te
mentre mi parlavi di queste strade, di questo cielo che ora mi parla dei tuoi
occhi. Non siamo poi così lontani, è questo il dramma, ma non posso più
cercarti. Mi pensi mai? Mi vuoi ancora? Saresti disposta a darmi un'altra
possibilità per l'ennesima volta?
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