giovedì 18 ottobre 2018

La tua lettera per me

Ti chiederai perché proprio ora, dopo tutti questi mesi di silenzio, io abbia deciso di romperlo per riaprire una ferita che non si era mai rimarginata completamente. Forse è proprio per quella ferita, per far sì che si chiuda definitivamente, senza che saltino ancora via i punti, o molto più semplicemente è l'ultimo tentativo di riparare a tutto il dolore che ti ho causato. 
Eravamo sciocchi, immaturi, impulsivi. Guardaci ora. Abbiamo paura di guardarci negli occhi e ammettere di aver fatto il più grande errore delle nostre vite. Come siamo arrivati a questo punto? Davvero abbiamo lasciato che accadesse a noi? È stata mia la colpa, come diceva la canzone, lo so benissimo, ma nonostante questa consapevolezza non sono mai stato capace di chiederti di perdonarmi. Ti ho detto che non era il momento giusto, che non mi sembrava il caso, che i nostri sogni erano più importanti della nostra storia, che credevo di averti persa, che non pensavo ti importasse tanto di me, ma la verità è che ho mentito a te come a me stesso per tutto questo tempo. Mi ero convinto di essere felice, di stare bene così, senza avere un uragano nella mia vita, ma non si cancellano mai da un giorno all'altro gli effetti devastanti della forza della natura. Eri e sarai sempre la più bella tra tutte. Sei arrivata tu e hai oscurato quel che c'era stato prima e quel che sarebbe arrivato dopo. Volevi me e io ancora stento a crederlo. È forse stato questo a spaventarmi e ad allontanarmi da te? Non lo so, però non riesco più a fingere di essere felice, ripetendomi che dopo tutto il male che ti ho causato sia meglio che ognuno vada per la propria strada.
Come un ciclone sei arrivata nella mia vita, l'hai sconvolta e poi sei scappata via. Sono rimasto lì fisso a guardarti immobilizzato dal tuo fascino e quando mi sono reso finalmente conto di averti persa era davvero troppo tardi. Niente è più stato come prima. Sono già trascorsi tredici mesi senza di te e ogni mattino mi domando come sarebbe bello svegliarsi accanto a te.
Tu sei il mio ciclone. Tu hai portato il sole e hai lasciato dopo il tuo passaggio solo pioggia e freddo. Tu sei l'estate che abbiamo condiviso insieme. Ho sbagliato, l'ho sempre saputo anche se ho ignorato a lungo questo senso di colpa che ora è diventato insopportabile. Sei felice? Continuo a cercare ovunque intorno a me la tua risata contagiosa, ma nessuna è come la tua, nessun'altra ride in quel modo buffo che mi fa pensare al sole caldo d'agosto. Eri così piccola, eppure eri più forte di me e l'ho capito quando era troppo tardi. Non sei mai stata una tra le tante, mai. Non sei mai stata mia, nemmeno se e quando lo hai desiderato più di ogni altra cosa al mondo, appartenevi sempre e solo a te stessa, è questo il motivo per cui non sono riuscito a trattenerti. Ho avuto paura di essere travolto da te e di essere uno fra i tanti, mentre tu per me eri tutto.
Non riesco più a guardare Milano come prima di conoscerti. Mi sono innamorato di te mentre mi parlavi di queste strade, di questo cielo che ora mi parla dei tuoi occhi. Non siamo poi così lontani, è questo il dramma, ma non posso più cercarti. Mi pensi mai? Mi vuoi ancora? Saresti disposta a darmi un'altra possibilità per l'ennesima volta? 

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