venerdì 16 agosto 2019

Si può finire qui


Quando ero bambina, la notte di Ferragosto segnava già un po’ la fine dell’estate. Era l’ultimo vero giorno di festa, dopo iniziava la corsa contro il tempo per iniziare e finire i compiti delle vacanze, alcuni amici già tornavano a casa e la routine si impadroniva di nuovo delle nostre vite. Il lungomare si svuotava, i locali di sera chiudevano prima, tornava la Tramontana e le prime piogge impedivano un lieto fine agli amori estivi. Noi, già vecchi all’epoca, ci rintanavamo nel ristorante del lido a giocare a burraco da mattina a sera, mentre pian piano i giuramenti di amore eterno si scioglievano, ci preparavamo a tornare in città e le tate ci cercavano senza trovarci mai.
Nonostante tutto, però, il 15 d’agosto era il Natale estivo e nessuno di questi pensieri avrebbe mai potuto rovinarlo. Ricordo che si facevano lunghe tavolate al lido, ci si vestiva sempre di bianco, si beveva e si ballava fino all’alba: non c’era differenza tra adulti e giovani, si stava insieme per una notte intera e per una volta tutto avveniva sotto gli occhi di tutti.
Quest’anno no, per la prima volta la mia estate è iniziata e finirà senza nessuno di quei riti tipici di una piccola comunità balneare come lo è Margherita, mi rattrista pensare che tutto si è svolto ugualmente anche senza di me, perché lo spettacolo deve continuare, e nemmeno il mio ombrellone vuoto potrebbe interromperlo.

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