domenica 8 marzo 2015

Frullato di pensieri

Comincio a scrivere, cancello, ricomincio.
Ho troppe cose da fare e la mente affollata da pensieri che, mi ripeto all'infinito, possono attendere. Ma non ci credo nemmeno io. E ritorno al punto di partenza.

Ieri pomeriggio non riuscivo più a reggere le pareti di casa e sono scappata in libreria. Ho salito le scale, voltato le spalle al reparto turismo e mi sono precipitata nella zona dedicata ai bambini. Adesso i muri sono verdi e azzurri, quando ero piccina io erano gialli e rosa. È l'unica parte colorata. Il resto del negozio è tutto bianco, un po' come molti profili Instagram di gente che si crede super cool e super fashion e a me invece fa pensare agli ospedali e alle malattie.
Il bianco non mi piace. È troppo calmo piatto tranquillo morto.
Blatero, blatero, blatero, non concludo nulla.
Ho voglia di andare all'aeroporto, scorrere lo schermo che annuncia le partenze e salire sul primo aereo diretto per un posto che non ho mai sentito nominare.

No, ho già cambiato idea. Voglio starmene rinchiusa nella mia camera a leggere e a colmare la mia ignoranza infinita. Vorrei avere una vita solo per poter leggere qualsiasi cosa potrebbe affascinarmi. Vorrei anche ritingermi i capelli di rosa, ma qualcosa mi blocca. In momenti così farebbe proprio comodo un pensatoio per poterci svuotare dentro tutta la mente.

Intanto continuo ad ascoltare Uptown funk e a desiderare il caldo per poter indossare la mia giacca rosa di pelle che non è realmente mia, era di mia sorella fino a poco tempo fa, ma in virtù di quel principio secondo il quale ogni indumento smesso dai figli maggiori passa ai minori, adesso appartiene a me e a quanto pare ho intenzione davvero di uscire con quella giacca addosso (un minuto di silenzio per apprezzare il mio coraggio per piacere).

Quanto è schifosa stronzetta lurida la riproduzione casuale che sceglie le canzoni sbagliate nel momento più sbagliato che possa esistere? All'improvviso è di nuovo l'inizio di giugno, io ho il caschetto e il cretino è in Liguria con gli amici per rilassarsi prima dell'inizio degli esami.
Quella lì è stata la volta in cui ho capito quanto tenesse a me. Sì perchè quando un penemunito in vacanza con gli amici si ubriaca e invece di andare con la prima incontrata al bar ti chiama e ti dice che non devo avere paura, che ce la possiamo fare, che dobbiamo farcela perchè quando è in tua compagnia la vita fa meno schifo del solito, allora forse qualcosa significa.
Ma può anche solo significare che è un completo cretino perchè considerando la situazione attuale, beh sì, è proprio scemo. Però gli voglio bene e mi manca ed è un bel casino.

R.

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