sabato 30 aprile 2016

Piove su i nostri volti silvani

Pioveva anche durante il mio primo sabato sera a Milano.
Ma ero sui Navigli, mentre oggi ero al Conservatorio.
La pioggia è così poetica da rendere il sabato sera ancor più degno di essere vissuto.

Mi è mancata questa città, lo devo ammettere. L'ho percepito sul tram, mentre venivano annunciate meccanicamente le fermate ed io le abbinavo mentalmente a strade, persone, giorni che fanno ormai parte della mia quotidianità. Milano è entrata dentro di me, si è ritagliata prepotentemente un angolino nel mio cuore e se ne resta lì buona buona in attesa di guadagnare più spazio. 
Quando si diventa davvero parte di una città? 
Quando riesci ad orientarti senza l'aiuto di Maps o dei passanti? Oppure quando ricordi a memoria tutte le fermate della metro? O, ancora, quando associ persone e avvenimenti ad ogni angolo della città?

venerdì 29 aprile 2016

Bored to death

Questa canzone era tutto ciò di cui avevo bisogno in questo momento. 
Sono molto confusa ultimamente.
Non ho dubbi sulla mia scelta, per quanto possa essere difficile e non mi consenta di dormire abbastanza, credo di essere sulla strada giusta.
Non so spiegare questo senso di smarrimento che mi avvolge, è lo stesso descritto dai Blink.
Oggi una mia amica ha scoperto che disegno, ne è rimasta sorpresa quasi quanto mi sorprendo io ogniqualvolta qualcuno mi dice che ho talento. 
Ne ho davvero?
Sempre più spesso mi perdo per la città in cerca di ispirazione per i progetti a cui sto lavorando. Milano di sera è spettacolare, è piena di contraddizioni. Mi ritrovo ad osservare gli androni e le finestre illuminate e le persone che mi sembrano ombre cinesi che compongono quadri animati, come se fossero attori di film muti che si intersecano per pochi secondi con il mio. 



P.S. In Cina hanno riprodotto con bottiglie di plastica lo stile di Van Gogh. Non è bellissimo? Si chiama "The Starry Paradise".


sabato 9 aprile 2016

Raoul Bova ama le americane

Quella vecchia volpe di Raoul Bova ha colpito ancora, ma questa volta ha fatto il botto: ha conquistato Sarah Jessica Parker.
La tanto amata Sarah ha appeso al chiodo le Manolo e ha abbandonato Manhattan per indossare scarpe da ginnastica e pascolare in Italia.


In realtà, quella delle americane che fanno perdere la testa al bel maschione italiano è una vecchia storia.
Era il 2003 quando il regista di "Sotto il sole della Toscana" scelse proprio il caro Raoul come interesse amoroso di un'americana in cerca di ispirazione nel Bel Paese.
E di ispirazione qui - la storia lo insegna - ne abbiamo in abbondanza, tant'è vero che queste turiste curiose finiscono sempre per mettere le radici.
Il tempo è passato, Raoul è andato con una minorenne che poi ha sposato non appena ha compiuto la maggiore età, ha preso parte a svariate fiction su Canale 5, ha poi girato mille commedie e alla fine è tornato al punto di partenza, ma almeno con una vera dea quale la sola e inimitabile interprete di Carrie Bradshaw.

Il titolo, "Tutte le strade portano a Roma", non è dei più originali, ancor meno lo è la trama, ma devo ammettere che i paesaggi toscani e Claudia Cardinale mi hanno fatto trascorrere una serata meno noiosa del solito (basta poco, effettivamente) e, per una volta, i luoghi comuni sugli italiani non sono insopportabilmente esagerati. 

Insomma, Sarah Jessica si chiama Maggie, ha una figlia ed è divorziata, arriva in Italia (che a quanto pare era la sua destinazione preferita durante le vacanze da fanciulla) e molto casualmente rivede Luca (il nostro Raoul), suo amore estivo di vent'anni prima.
Ah, quasi dimenticavo: all'aeroporto c'è un cammeo di un (sempre bellissimo) Nicolas Vaporidis in uniforme che perquisisce il bagaglio della figlia non esattamente tutta casa e chiesa. Questa pazza teenager, poi, non sembra apprezzare il Paese delle cento città e dunque escogita la fuga insieme all'anziana madre di Luca che per qualche ragione che non vi svelo deve raggiungere Roma. Ovviamente Luca e Maggie intraprendono insieme la caccia alle fuggiasche e da qui ha inizio il viaggio tra i poggi toscani.


Ma la vera domanda è: come scopro le commedie al limite del trash? Non ne ho idea, sembra che io sia una sorta di calamita per questo genere di film. Eppure parto col piede giusto: ho la mia lista (infinita) di capolavori che non ho ancora mai visto, cerco uno streaming decente, metto pazientemente a caricare e poi, irrimediabilmente, mi ritrovo a guardare la solita commedia dalla trama facilmente prevedibile che, tuttavia, riesce a strapparmi un sorriso. Quindi, se anche voi avete bisogno di rilassarvi un poco e non siete troppo pretenziosi, questo è il film per voi.

martedì 5 aprile 2016

Primavera



La primavera è arrivata e io non me ne sono resa conto. Non ho notato gli alberi in fiore, i tappeti di petali sui marciapiedi, forse perché ultimamente cammino sempre col naso all'insù, per osservare i palazzi milanesi e innamorarmene ogni giorno di più. 
Non è questa la mia stagione preferita, non sono un'appassionata fotografa di fiori, non amo particolarmente le coppiette al parco, anche se trascorro giornate intere in mezzo alla natura immersa nello studio. Mi divertono i vecchietti che camminano senza fretta, mi ricordano che bisogna dare apprezzare anche (e soprattutto?) le piccole cose come ad esempio una passeggiata.

Vi ricordate quando andavano di moda le piastrine militari con scritta una frase di una canzone? La più gettonata era "Grazie" degli Zero Assoluto. Nessuna di quelle amicizie è durata tanto a lungo in realtà, ma in quel momento bisognava mostrare a tutto il mondo un segno tangibile per dimostrare che un'amicizia esisteva davvero. Quando siamo diventati così stupidi?

Sto riascoltando tutto l'album Sotto una pioggia di parole. Mi fa pensare al Natale in cui l'ho trovato sotto l'albero. Quella mattina mi sono svegliata in una camera d'albergo in riva al mare. Non c'è niente di più bello del mare a dicembre. Credo che quello sia stato il mio ultimo Natale felice, ma non ne sono certa e non voglio esserlo.