mercoledì 5 aprile 2017

3. Il concerto di Cosmo

Ieri notte era passata la mezza, ma di andare a dormire proprio non se ne parlava, nonostante l'alzataccia assurda che ci attendeva al risveglio a causa dello sciopero. Stavamo in cucina a mangiare frutta e a parlare di vacanze quando ha cominciato a piovere all'improvviso. Io ero inquieta, camminavo avanti e indietro dal tavolo alla finestra e fissavo il cancello esterno come in una visione onirica. È lì che ti ho visto l'ultima volta, è lì che continuo a vederti. E in quel preciso momento sono scoppiata a piangere. Chiara stava lavando qualcosa, non se n'è accorta subito. Poi, con una voce che non sapevo appartenermi, le ho rivelato ciò che già sapeva. Non so spiegarmi perché abbia impiegato tre settimane per dirlo a lei, ai miei e ad altre persone l'ho confidato subito. So solo che poi ho pianto come se fosse la prima volta e sono davvero esausta. Questa mattina mi sono alzata con gli occhi gonfi e per tutto il giorno non ho fatto altro che pensare alla sera in cui ci siamo conosciuti. Era un evento simile a quello di ieri sera tra l'altro. E pensare che l'anno scorso snobbavo gli eventi organizzati dal Poli. Invece, nonostante tutto, continuo a partecipare. 

Ci ho provato, lo giuro, ma non riesco a capire
Cosa cazzo è successo, mi sembra di affogare
Ora ho voglia di urlare come Paolo in Teorema

Ci sono giorni che passano velocemente, altri in cui sento la tua mancanza come un macigno e le tue mezze risposte non aiutano. 

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