Forse la magia di questo posto è proprio
nelle lunghe attese. Bisogna aspettare tutta la notte per veder sorgere il sole
dal mare, e noi sappiamo bene quante cose possono capitare in una sola notte.
Attendi un
intero anno di ritornarvi e ogni primo settembre è il Capodanno a cui non sei
mai felice di dover partecipare. Dura sempre troppo poco la fuga dalla
quotidianità.
Non ho resistito
e sono tornata prima ancora che l'estate giungesse, alla ricerca di emozioni
perdute, di tramonti che non vedremo più insieme, credendo di ritrovare quella
parte di me che ti ho donato e che tu hai gettato in mare.
Purtroppo, però,
ho imparato da bambina che il mare non restituisce mai quel che prende, se non
dopo anni di navigazione in acque straniere così da rendere quel che
ti ha rubato irriconoscibile nel momento in cui tocca nuovamente la riva
natia.
Per nove lunghi
e interminabili mesi mi sono domandata cosa avrei provato nel ripercorrere
queste strade.
Mi sono seduta a
piangere sul lungomare alle undici del mattino. Ero sola, non c'erano locali
aperti, né vecchie pronte a lanciare secchi d'acqua come la notte in cui ti ho
conosciuto. Hanno staccato i manifesti del tour alla fine. Non c'è più una sola
traccia del vostro passaggio qui. Eppure sei ovunque intorno a me. Come gli
orecchini a forma di coccinella che perdevo continuamente tra le onde ma che
ancora ricordo gelosamente, così tu non tornerai più indietro ed è giunto il
momento di lasciarti andare.