domenica 20 maggio 2018

Tutti i marinai gridano I love you

Forse la magia di questo posto è proprio nelle lunghe attese. Bisogna aspettare tutta la notte per veder sorgere il sole dal mare, e noi sappiamo bene quante cose possono capitare in una sola notte.

Attendi un intero anno di ritornarvi e ogni primo settembre è il Capodanno a cui non sei mai felice di dover partecipare. Dura sempre troppo poco la fuga dalla quotidianità. 

Non ho resistito e sono tornata prima ancora che l'estate giungesse, alla ricerca di emozioni perdute, di tramonti che non vedremo più insieme, credendo di ritrovare quella parte di me che ti ho donato e che tu hai gettato in mare.

Purtroppo, però, ho imparato da bambina che il mare non restituisce mai quel che prende, se non dopo anni di navigazione in acque straniere così da rendere quel che ti ha rubato irriconoscibile nel momento in cui tocca nuovamente la riva natia.

Per nove lunghi e interminabili mesi mi sono domandata cosa avrei provato nel ripercorrere queste strade.

Mi sono seduta a piangere sul lungomare alle undici del mattino. Ero sola, non c'erano locali aperti, né vecchie pronte a lanciare secchi d'acqua come la notte in cui ti ho conosciuto. Hanno staccato i manifesti del tour alla fine. Non c'è più una sola traccia del vostro passaggio qui. Eppure sei ovunque intorno a me. Come gli orecchini a forma di coccinella che perdevo continuamente tra le onde ma che ancora ricordo gelosamente, così tu non tornerai più indietro ed è giunto il momento di lasciarti andare.

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