sabato 10 novembre 2018
Pensarti non è niente
Mi manchi, è l'ennesimo sabato sera che trascorro a casa ed io
sono stanca di piangermi addosso. Sono appena tornata da un breve viaggio a
Venezia, sono stata felice per un giorno, poi il giorno seguente sei tornato
tra i miei pensieri e hai spazzato via la serenità che stavo raggiungendo. Ero
sulla scalinata di Palazzo Grassi quando, un anno fa, mi hai scritto e io ho
avuto la forza di ignorarti. Quella volta ero arrabbiata con te come mai prima
e credevo che non ti avrei mai più rivolto la parola. Invece, un mese dopo ti
perdonai e lo farei di nuovo. Ma tu adesso non pretendi più di far parte della
mia quotidianità. Mi sembra assurdo il modo in cui siamo spariti l'uno dalla
vita dell'altra, quasi quanto il mio cervello che si ostina a cercarti ancora
nei sogni. Ieri notte ti ha trovato di nuovo. Però questa volta non c'era
speranza, solo tanta tristezza e non ho potuto fare a meno di pensarci per
tutto il giorno.
lunedì 5 novembre 2018
Ho sempre preferito le more
Piove a dirotto come non accadeva da mesi. In questo momento è più difficile del solito ritrovare la forza di sorridere un poco. La verità è che nonostante i miei sforzi non riesco proprio a capire dove abbiamo sbagliato. Avevamo l'amore, perché non è bastato? Smetterò di rincorrerti, di esserci per te ogni volta in cui avrai bisogno di me, di piangere di notte abbracciata al mio cuscino. Ho perso ogni credibilità e stima di me stessa grazie a te. Ma ora ne ho abbastanza. Quante volte l'hai già sentita questa frase? Io ho perso il conto.
Arriva un punto in cui non vuoi più scappare dal mondo che ti circonda, non ti isoli più, ti rassegni e ascolti la confusione intorno a te. Per me quel momento è finalmente giunto ieri sera, mentre tornavo a casa in metro da un compleanno leggermente ubriaca. Tu hai visto quel che di bello c'era in me, lo hai rubato e lo hai fatto tuo. Non so dirti se passerò tutto il resto della mia vita pensando a quello che hai significato per me, però ora la paura di non valere niente per te è più viva che mai e prima di conoscerti non mi era mai importato tanto del giudizio di un'altra persona. Sei stato e sarai sempre la luna che rischiara il cielo nuvoloso di Milano in serate come questa e nessuna stella che nascerà dopo di te riuscirà ad illuminarlo allo stesso modo.
Vorrei scriverti una lettera vera adesso, invece che continuare a nascondermi su questo stupido blog che non leggerai mai. Ma non avrebbe senso, un po' come tutta la nostra storia. Allora perché ci siamo incontrati? Io me li ricordo bene, quei giorni a Margherita con te, continuavo a incontrarti ovunque andassi e mi sembrava uno scherzo del destino.
Ci rivedremo, ne sono certa. Accadrà quando meno ce lo aspetteremo e dopo che avremo smesso di inseguirci sui social invece che nella realtà. Inciamperemo l'uno nell'altra come è accaduto la prima volta e a quel punto le parole non ci serviranno più.
Io ci credo ancora
in noi, e tu?
giovedì 1 novembre 2018
La fine del mondo
Se dovesse essere la fine, vorrei che ci fossimo noi al posto di questa coppia abbracciata che si bacia contro il muro con lui che le infila le mani nelle tasche posteriori e lei che si stringe con forza tra le sue braccia e non teme nulla. Ti direi che ti amo, che ti ho amato dal primo istante, che non immagini quante volte l'ho pensato e ho sempre rimandato, in attesa del momento perfetto, e ora soltanto capisco quanto io abbia sbagliato. Se avessi pronunciato quelle parole magiche, saresti rimasto? Ti amo, non ho più paura di dirtelo adesso che ho perso te e non ho più niente altro.
Potrebbe essere
oggi la fine del mondo, o soltanto la fine di noi due, quale sarebbe la
differenza? Domani mattina qualcuno al posto nostro sarà ancora abbastanza
forte da respirare, vivere e amare come noi due non siamo mai stati capaci.
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