lunedì 5 novembre 2018

Ho sempre preferito le more


Piove a dirotto come non accadeva da mesi. In questo momento è più difficile del solito ritrovare la forza di sorridere un poco. La verità è che nonostante i miei sforzi non riesco proprio a capire dove abbiamo sbagliato. Avevamo l'amore, perché non è bastato? Smetterò di rincorrerti, di esserci per te ogni volta in cui avrai bisogno di me, di piangere di notte abbracciata al mio cuscino. Ho perso ogni credibilità e stima di me stessa grazie a te. Ma ora ne ho abbastanza. Quante volte l'hai già sentita questa frase? Io ho perso il conto.

Arriva un punto in cui non vuoi più scappare dal mondo che ti circonda, non ti isoli più, ti rassegni e ascolti la confusione intorno a te. Per me quel momento è finalmente giunto ieri sera, mentre tornavo a casa in metro da un compleanno leggermente ubriaca. Tu hai visto quel che di bello c'era in me, lo hai rubato e lo hai fatto tuo. Non so dirti se passerò tutto il resto della mia vita pensando a quello che hai significato per me, però ora la paura di non valere niente per te è più viva che mai e prima di conoscerti non mi era mai importato tanto del giudizio di un'altra persona. Sei stato e sarai sempre la luna che rischiara il cielo nuvoloso di Milano in serate come questa e nessuna stella che nascerà dopo di te riuscirà ad illuminarlo allo stesso modo.

Vorrei scriverti una lettera vera adesso, invece che continuare a nascondermi su questo stupido blog che non leggerai mai. Ma non avrebbe senso, un po' come tutta la nostra storia. Allora perché ci siamo incontrati? Io me li ricordo bene, quei giorni a Margherita con te, continuavo a incontrarti ovunque andassi e mi sembrava uno scherzo del destino.

Ci rivedremo, ne sono certa. Accadrà quando meno ce lo aspetteremo e dopo che avremo smesso di inseguirci sui social invece che nella realtà. Inciamperemo l'uno nell'altra come è accaduto la prima volta e a quel punto le parole non ci serviranno più.
Io ci credo ancora in noi, e tu?

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