sabato 22 giugno 2019

Ibiza

Ti ho detto che sarei partita e così è stato. Non hai tentato di fermarmi, io non mi sono voltata indietro. Un pomeriggio sono andata all'aeroporto, ho comprato il biglietto per il primo volo ed eccomi qua, ma avrei dovuto sapere che 848 chilometri di distanza sono ancora troppo pochi per eliminarti dai miei pensieri. Da quando sono arrivata qui la vita è cambiata radicalmente. Tutto quel che si dice su quest'isola è vero: le feste, la gente, gli happy hour, le spiagge, la musica, il cibo la rendono molto simile al Paese dei Balocchi e io non ti saprei dire come ci sono arrivata, mi sono ritrovata qui un'afosa sera di fine primavera e mi sono condannata da sola a vivere in questo turbinio inarrestabile.

Oggi, però, piove. Anzi, diluvia. Ero al Bar, quando improvvisamente un tuono assordante ha sovrastato la musica e ha messo in fuga quasi tutti. Qualche temerario è rimasto, pensando che sarebbe durato poco, costringendomi perciò a rimanere lì con loro, mentre invece avrei voluto seppellirmi sotto le coperte e dormire per un mese. Strano, no? Ho trascorso le prime settimane saltando da un posto all'altro, come un grillo impazzito, poi ho trovato il Bar, ho conosciuto Linda, siamo entrate subito in sintonia ed ora ho una mia quotidianità, come se potessi sentirmi a casa in questo paradiso maledetto fuori dal mondo, dalla vita reale e lontano anni luce dalla nostra storia, ma non preoccuparti, ogni giorno arriva un turista con la pelle bruciacchiata, gli occhi azzurri o i capelli color del grano che mi ricorda te. 

La vita qui fa uno strano effetto e scriverlo sembra ancor più assurdo, ma è davvero così: le giornate trascorrono tutte allo stesso modo. Al mattino la sveglia suona sempre troppo presto, ma è l'unico ritaglio di tempo che ho per me e lo sfrutto per allenarmi in spiaggia mentre i ragazzi ubriachi della notte precedente si svegliano e imprecano contro il sole tentando di ritrovare la strada verso l'hotel. Tornando a casa faccio un salto all'edicola per leggere l'unico quotidiano che arriva dall'Italia, poi doccia, trucco e si va in scena. L'happy hour è una cerimonia ormai antica, che non perde tuttavia un briciolo del suo fascino primitivo. Si modifica ogni giorno in qualche minuscolo dettaglio, dal deejay all'elenco dei cocktail, fino alla gente che partecipa. C'è una vastità di motivi diversi e tutti più o meno banali per cui le persone scelgono di trascorrere le proprie vacanze ad Ibiza. Poi ci sono quelli come te: incoscienti, immaturi, eterni Peter Pan. Probabilmente ciascuno di loro ha qualcuno a casa ad aspettarli, ma non è questo il motivo per cui sono qui. Fingono qualche anno in meno, lottano ogni giorno contro il tempo che passa, poi credono che la loro età torni utile per conquistare qualche stupida ragazzina. Non hanno torto, con me aveva funzionato perfettamente. Talvolta, però, succede anche a loro di avere un momento di lucidità in cui sentono nostalgia di casa e di una sola persona in particolare e allora capiscono in che gran casino si son cacciati e trafelati scappano da qui. Tu no, tu scappi solo da me e, come un cane che si morde la coda, ricaschi sempre negli stessi errori.

Ho ascoltato il nuovo singolo di Calcutta e sono scoppiata a piangere alla fine della prima strofa per colpa di una frase che, seppur semplicissima, mi ha colpito dritto al cuore come una freccia scoccata da Ulisse.
"Non ti bacio da due anni."
Lo sa persino il vero Calcutta che non ci vediamo da tanto - forse troppo - tempo, è un altro scherzo del destino o c'è il tuo zampino? 
Come se ciò non bastasse, ogni volta che al Bar qualcuno flirta con me, mi nascondo dietro la ridicola scusa che a casa una persona mi sta aspettando. Non prendiamoci in giro, so bene che non mi accoglierai all'aeroporto con un mazzo di rose al mio ritorno, ma lo devo a me stessa. Non è in questo luogo di perdizione che ritroverò l'amore, quando sono partita ne ero perfettamente consapevole.

La chiamano "tormenta de arena" perché le spiagge diventano pericolose con questo tempo e nessuno si avvicina alla costa fino a quando l'ira del cielo non si placa e torna il sole. Rimane poco da fare: i negozi del centro si riempiono di turisti annoiati, mentre i bar sulla spiaggia diventano fortezze inespugnabili. Le altre ragazze sono uscite con dei tedeschi, approfittando di questo inaspettato giorno libero, mentre io mi sono rintanata quassù sperando di poter trovare un po' di pace. Mi sbagliavo. Nemmeno in questo momento la tranquillità riesce a conquistare l'Inferno e non mi rimane altro che osservare lo spettacolo che si sta consumando al di fuori della finestra della mia camera. Lampi, tuoni, fulmini e saette: sembra l'Apocalisse. Manchi solo tu.

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