lunedì 27 marzo 2017

Cento mail


Ti scriverei cento mail, una per ogni bel ricordo che mi viene in mente di noi due insieme. Però non credo di averne più il diritto e devo ammettere che non me ne sono ancora fatta una ragione. Ma so già in partenza che le mie parole saranno destinate a restare senza risposta, allora tanto vale scriverle ugualmente, una mail al giorno, fino a quando non mi stancherò oppure fino a quando ci saranno ricordi da imprimere sulla carta. Chiamala terapia, immaturità, oppure ostinazione, ma è ciò di cui mi pare di avere bisogno al momento. Prima o poi finiranno le parole, o almeno finiranno le lacrime, spero. Del resto tutto finisce, persino noi, anche se non credo di averlo ancora compreso fino in fondo.
Oggi, per la prima volta, sono riuscita a parlare di te frenando le lacrime per i primi minuti. Mi sembra un bel traguardo. Ma più parlavo di te, di come tutto è finito all'improvviso, più ero confusa. Scriverò anche per capire come si possa passare da una felicità delirante ad una tristezza senza confini senza rendersene conto, come io riesca a fingere di stare bene al punto da non aver fatto capire a nessuno che in realtà ho il cuore a pezzi.
E se un giorno ritornerai su questo blog, che sia tra un mese o tra un anno, troverai queste mail e saprai subito che sono destinate a te e solo allora, forse, comprenderai la profondità dei miei sentimenti. Ma in quel momento non avrà più importanza.

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