Vado via, ti lascio. Però torno presto, stai tranquilla.
lunedì 30 aprile 2018
A Milano
mercoledì 18 aprile 2018
Un'emozione da poco
Non avevo mai compreso cosa spingesse le persone ad umiliarsi per
dimostrare il proprio amore prima di incontrarti. Me ne rendo conto ogni volta
che maledico il giorno in cui ti ho conosciuto e me ne pento l'istante
seguente.
È l'una di notte e niente va bene. Eppure sono sicura che non puoi
fare a meno di smettere di lavorare e pensare a tutte quelle volte in cui mi
scrivevi dopo una giornata e, trovandomi sveglia, mi chiamavi. I minuti al
telefono diventavano ore e le risate cancellavano ogni traccia di tristezza
dalla mia mente. Il cuore prendeva il sopravvento ed ero felice. Era così
naturale condividere nel cuore della notte episodi delle nostre vite, ridere e
sentirsi a casa anche quando ci separavano molti più dei
soliti centotrenta chilometri. Eri sempre tu a decretare la fine
di quelle telefonate così come della nostra storia. La testa governava le tue
decisioni allora come oggi. Solo una volta il cuore ha preso il sopravvento
sulla testa. È stata la notte in cui mi hai scritto dopo due settimane e, nonostante
il mio silenzio, hai continuato a cercarmi ininterrottamente fino a quando non
ho ceduto.
sabato 7 aprile 2018
Dimmi dove sei, vorrei parlarti
Dicevano sarei stata meglio, di essere
paziente perché il tempo guarisce tutte le ferite, ma sono trascorsi due mesi
in cui non ti ho mai cercato e ogni dannata notte mi addormentavo sperando di
ricevere un tuo messaggio il mattino dopo.
Non mi hai mai
perso definitivamente e, adesso che lo sai, quale sarà la tua prossima mossa?
Pensavi non mi importasse più di te, invece rieccomi qui, sono tornata per
rimanere. Questa volta non scappo, no, sono stanca di stupide e inutili
tattiche che per mesi mi hanno solo tenuta lontana da te che sei quanto di più
bello mi potesse capitare di incontrare in una torrida serata d'agosto.
Gli amori estivi non sono fatti per le mattinate nebbiose invernali, né tanto meno per scaldarti davanti ad un camino in una domenica pomeriggio di pioggia, sono fatti per essere vissuti tutti d'un fiato, per godere di ogni raggio di sole, prima che la brezza autunnale li porti via e non ne lasci che un ricordo sbiadito destinato ad essere sepolto dal primo nevischio. Ma per noi quel gioco iniziale si è trasformato lentamente in un sentimento capace di farci ritrovare sempre sulla stessa strada. Perciò cambiamo le regole ancora una volta, io tenterò di essere più paziente, ci proverò davvero, perché non voglio più addormentarmi senza sapere se stai pensando a me. Non voglio perdere l'occasione di poter essere felice e, soprattutto, di condividerla con te.
Rimescoliamo le carte. Iniziamo un
capitolo nuovo. Strappa pure tutti quelli precedenti, non contano più nulla per
me. O forse sì, senza quelle pagine non saremmo qui ora.
Gli amori estivi non sono fatti per le mattinate nebbiose invernali, né tanto meno per scaldarti davanti ad un camino in una domenica pomeriggio di pioggia, sono fatti per essere vissuti tutti d'un fiato, per godere di ogni raggio di sole, prima che la brezza autunnale li porti via e non ne lasci che un ricordo sbiadito destinato ad essere sepolto dal primo nevischio. Ma per noi quel gioco iniziale si è trasformato lentamente in un sentimento capace di farci ritrovare sempre sulla stessa strada. Perciò cambiamo le regole ancora una volta, io tenterò di essere più paziente, ci proverò davvero, perché non voglio più addormentarmi senza sapere se stai pensando a me. Non voglio perdere l'occasione di poter essere felice e, soprattutto, di condividerla con te.
domenica 1 aprile 2018
You had me at hello
Sono stata io a notare te. Avevo appena fatto il mio ingresso trionfale, ero circondata da persone, ma il mio sguardo si è posato sul tuo tavolo e su di te, l'unico che non si stava preoccupando affatto dei banali rituali di una piccola comunità che gli si stavano consumando intorno. Ti ho visto, un brivido mi ha corso lungo la schiena e niente è più stato uguale a prima.
Il giorno dopo, sdraiata sul letto di Antonella, pensavo a te mentre riflettevamo insieme sulle improbabili direzioni che le nostre vite stavano prendendo. Per la prima volta da anni lei era single ed io ero fidanzata.
E se mi stessi accontentando?
Non sei felice?
A casa mia ci sono delle rose rosse stupende e io sono qui a
chiedermi cosa voglio invece di fare salti di gioia.
È un bravo ragazzo.
Lo so.
Gli spezzerai il cuore.
Lo so.
Non voglio andare alla serata, ci sarà il mondo intero.
Potremmo rimanere qui a vedere un film e giocare a burraco.
Buona idea.
Oppure potremmo andare.
Dici?
Ci noteranno di più se andiamo e stiamo in disparte o se non
andiamo per niente?
Eravamo davvero sfinite, non so nemmeno io dove abbiamo trovato la forza, ma alla fine siamo venute alla serata. Il resto della storia già lo conosci. Era la prima volta in vita mia che andavo a ballare in scarpe da ginnastica, shorts e top. Sembravo mia sorella, eppure mi hai notato ugualmente. Tra tutte le ragazze presenti, perché hai scelto me? Avresti potuto avere chiunque, perché proprio me? Suppongo che non abbia più importanza a questo punto della storia, ma io ancora me lo chiedo.
Ti sei avvicinato a me mentre ballavo con le mie amiche e mi hai
sussurrato: "Sei bellissima". Poi sei tornato a ballare con i tuoi
amici, continuando a guardarmi. Io non ho replicato, sono rimasta lì fingendo
di non averti sentito, anche se in realtà avevi già scatenato una guerra in me.
Il lungomare non è mai stato bello come quel mattino. Erano quasi le sei e il sole non accennava a sorgere, la luna rossa e bassa illuminava l'ultimo tratto di strada che ci separava dai nostri letti, io e te sotto casa mia di cosa abbiamo parlato? Non dimenticherò mai lo stupore sul tuo volto quando ho indovinato la tua età al primo tentativo. Poi mi hai sorpreso tu notando che portavo l'elastico per i capelli sotto il gomito invece che al polso. Tu lo avevi nello stesso identico punto.
Ricordo tutto di quei giorni trascorsi con te. Non potrebbe essere diversamente. Quel martedì mattina nel ristorante del lido ero così triste e nemmeno io ne comprendevo realmente la ragione. Parte di me temeva che non ti avrei mai più rivisto, parte di me era solo dispiaciuta per il naturale corso degli eventi. Dopo il nostro ultimo abbraccio sei salito in macchina e, guardandoti per l'ultima volta, ho capito. Mi hai avuto dal primo istante, anche se ho finto che non fosse così e la verità è che non sono ancora pronta a lasciarti andare, a rinunciare alle emozioni che ho provato con te soltanto.
Ora, finalmente, conosci la mia verità.
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