venerdì 30 gennaio 2015

Appuntamento in libreria


Claudia ha 20 anni, studia medicina e ha la media del 30.
Claudia è la figlia che tutti i genitori vorrebbero: obbediente, diligente, educata, impeccabile.
Claudia è bellissima, ma non ne è nemmeno consapevole. È semplice, pura d'animo, a volte sembra provenire da un altro pianeta perchè di tutto il male che avvolge noi altri lei non ne ha nemmeno una briciola.
Claudia è la figlia di un medico che ha un piano ben preciso per lei, lei che desidera solo non deludere suo padre, renderlo orgoglioso, poter trascorrere con lui più tempo condividendo quel che più li appassiona, la medicina appunto.
Ma quella è la passione di suo padre. Lei è innamorata della letteratura ed è nel tempio dei libri che l'ho incontrata.
Ci siamo osservate a vicenda per mesi interi prima di rivolgerci la parola.
Lei avvertiva il ticchettio dei miei tacchi fin dall'entrata. Io udivo il suo tono squillante domandare mille titoli alle commesse. Poi un giorno ho deciso di voler sapere la storia dell'unica ragazza che trascorreva più tempo di me in libreria per scegliere con meticolosa cura ogni libro.
Quel giorno siamo uscite dalla libreria senza acquisti, ma abbiamo scoperto di essere molto più simili di quel che potrebbe sembrare. Parlare con lei ti fa percepire la bellezza della letteratura.


Quando ti parla dei motivi per cui preferisce Virginia Woolf a Jane Austen i suoi occhi si illuminano di una luce più forte di quella solare e ascoltarla è un tale piacere che vorresti non smettesse mai.

In quegli stessi occhi troverai un oceano di lacrime nascoste se le domanderai perchè non abbia scelto di iscriversi a Lettere piuttosto che a Medicina. Lei ti risponderà che non si può trasformare l'amore per la letteratura in un lavoro, al giorno d'oggi. Tu non le crederai e ti nasconderai nell'aula magna della facoltà per ascoltare i suoi esami. Noterai che nell'attesa di essere interrogata dal professore, lei non ripasserà insieme agli altri, ma starà scoprendo il finale di una qualche novella o mediterà sul significato di una poesia di Montale. Magari avrai anche il coraggio di farle notare che i sogni si avverano, ma bisogna crederci e bisogna lottare tanto per poterli realizzare. Lei allora piangerà, si sfogherà con te, ti affiderà la sua storia e tu capirai che bisogna essere forti per poter affrontare la vita, bisogna che qualcuno ti chiami "sognatrice incallita", che qualcun altro ti riporti alla realtà, ma tu continua a crederci.

giovedì 29 gennaio 2015

How to get away with murder ovvero come non fidarsi mai più di nessuno

Da settembre ho abbandonato quasi tutte le serie americane che seguivo (TRANNE: Grey's Anatomy, The Vampire Diaries, Hart of Dixie e American Horror Story) perchè in qualche modo dovrò pure arrivare viva a giugno/luglio per sostenere la maturità e il tempo mi stava "leggermente" sfuggendo di mano.
Poi c'è stata la svolta.


Quel mattacchione del mio amichetto Nick, che potete leggere su Twitter dove quotidianamente mi supporta nei drammi esistenziali che questa vita grama comporta, mi ha parlato di How to get away with murder ed è stato Vero Amore fin dai primi minuti del pilot.

HTGAWM (concedetemi l'utilizzo dell'acronimo) ha tutti gli ingredienti per entrare a far parte della mia Top 10 series (che un giorno vi stilerò, lo giuro):

  • LA TRAMA. Una classe di futuri avvocati segue le lezioni (e i casi) di diritto penale di un'avvocatessa di successo. Vi è poi una trama di fondo, un fil rouge particolarmente rouge. C'è il drama, il thriller, le relazioni clandestine, i segreti, tanti segreti.
  • I COLPI DI SCENA. Ogni puntata ti lascia col fiato sospeso per la sua intera durata e al termine ti chiederai se fidarti o meno della tua stessa madre. Davvero.
  • IL CAST. Il nome di Viola Davis dovrebbe indurvi subito a cominciare la serie, ma se questa non dovesse essere una ragione sufficiente, vi basti sapere che ci sono due Adoni come Jack Falahee e Charlie Weber (ce lo ricordiamo tutti in quella trashata senza precedenti di Mordimi?) che vedrete in giacca e cravatta, ma anche a torso nudo (eheheheh lo so, non vedete l'ora) e la cara Liza Weil aka Paris Geller in un ruolo totalmente differente da quello della studentessa determinata della Chilton.

  • IL PROTAGONISTA SFIGATELLO. Non mi sta simpatico, però interpretava Dean Thomas nei film di Harry Potter, quindi lo menziono.
  • LA COLONNA SONORA. In un telefilm (ma anche in un film e in un cartone animato, a mio avviso) la scelta della colonna sonora ricopre un ruolo rilevante. Le canzoni di HTGAWM sono già tutte sul mio telefono, guess why.
  • I PREMI. È già il programma dell'anno e la prima serie non è nemmeno terminata. A Viola Davis è stato riconosciuto il ruolo magistrale che interpreta col SAGA della scorsa settimana.
Che aspettate ad iniziarlo?
R.

mercoledì 28 gennaio 2015

È cambiato tutto, ma non è cambiato niente

SPOILER: elevato tasso di retorica presente in questo post, armarsi di pazienza oppure abbandonare la nave immediatamente.


Avere una sorella maggiore è quel che di più bello potesse capitare ad una egocentrica come me.

Ho trascorso gran parte dell'infanzia ammirando la sua adolescenza e immaginando mille storie (ben supportate dalla lettura dei suoi diari segreti ad insaputa della proprietaria, ovviamente). Quel che più desideravo era essere lei.
Da bambina ero vanitosa, snob, spocchiosa, capricciosa, viziata, altezzosa e bellissima (insomma, non molto diversa dalla Rossella di oggi), ma volevo con tutta me stessa essere lei.
La ragazza della porta accanto. La sognatrice che nasconde i grandi classici sotto i libri di scuola per fingere di studiare. La protagonista delle mie fiabe.
Osservavo la sua vita attendendo la mia adolescenza nella speranza che fosse, almeno parzialmente, intrigante come la sua.
Ma la mia è tutta un'altra storia.


Lei aveva il Nokia 3310, riceveva e inviava squilli per comunicare "hey, sto pensando a te", aveva MSN, ma aveva anche la realtà.

Io ho social network, aggeggi tecnologici che sanno esattamente dove sono e che cosa sto facendo persino meglio di me, un mondo dominato da un pazzo come Zuckerberg che mi ha permesso di conoscere un ragazzo? amore? amico? coglione? che abita a 171 km da me.


Prima (= ieri notte) stavo riflettendo su quanto debba essere stato bello vivere la propria adolescenza tra gli anni '90 e 2000. Non più semplice, non più divertente, ma più bello.

C'erano le Spice Girls, signori.
Marilyn Manson e Oasis erano comparsi sulla scena, facendo impazzire milioni di cuori.
La prima play station, amici nerd, e Dio solo sa quante ore ci abbiamo speso io e i miei fratelli con quell'affare.
Dolly! La scienza! Il progresso! Wow!
C'era Friends, il telefilm della vita.
Poi si era diffuso quello stile nerd/sfigato/fricchettone che mi appartiene e che è così tipicamente londinese.
E, per finire, SONO NATA IO.


Però però però.

sentimenti, i drammi amorosi e le sofferenze non sono cambiati, ma sono stati amplificati dal web.

Noi giuuuuovani d'oggi rischiamo di perdere la bellezza di quel che accade al di fuori dei computer perchè imprigionati in un mondo affascinante come internet. Io per prima mi rifugio qui quando la realtà mi mette a disagio. Questo continuo scappare mi renderà una persona adulta capace di risolvere i problemi della "vita vera"? Chi può dirlo.
Internet, inoltre, non è sempre un luogo paradisiaco. Sono stata vittima del cyberbullismo su Ask.fm due anni fa. Ho poi compreso che molte persone si sentono protette dallo schermo di un computer e solo in questo modo riescono a riversare la propria frustrazione sugli altri.
Io, paradossalmente proprio grazie a loro, sono diventata più forte e più sicura di me stessa. È un percorso lungo e faticoso, ma si deve imparare a volersi bene per quel che si è. 
Anche i nostri amici adolescenti degli anni '90 hanno dovuto fare questo sforzo, ci riusciremo anche noi.

martedì 27 gennaio 2015

Stesso libro, nuovo capitolo



Ci sono ricascata. Tre parole, un "mi manchi" di troppo e sono di nuovo in quel momento in cui credo di poter gestirlo, di poter essere forte abbastanza per affrontare questa situazione.
"Ma questa volta è diverso" ripeto a me stessa e agli altri che, preoccupati, mi guardano ricadere nello stesso errore.
Questa volta io sono diversa.
Self-centred.

Sono così tanto concentrata su di me da non piangere nemmeno più se non mi presta le attenzioni che vorrei da parte sua.
La sto vivendo con più distacco, sono spettatrice della mia stessa storia. 
Il vero problema è che io sto meglio quando lui fa parte della mia vita, anche se in un modo non convenzionale, piuttosto che quando non lo sento/vedo affatto.
Però sono cambiata e, forse, ho capito come gestire un coglione bipolare.
Per intenderci, ho ancora voglia di menarlo quando se ne esce con frasi come "Non ci può essere nulla di serio tra noi" solo perchè ha paura di mettere in gioco i suoi sentimenti, salvo poi cercarmi e comportarsi da perfetto fidanzatino ogni volta che ci rivediamo.
Per qualche assurda ragione lui fa parte della mia vita da quasi un anno e siamo stati capaci di trasformare ogni addio in un arrivederci.
Non me la prendo più se non dà peso a qualcosa che per me è importante, so che a modo suo tiene a me.
Sono la stessa persona che aveva giurato non più di un mese fa di non voler più rivolgergli la parola, eppure eccomi qui. Continuo ad aggiungere pagine a questa storia perchè non sono ancora pronta a scriverne il finale.

sabato 10 gennaio 2015

Rimedi contro la depressione

Ognuno di noi ha i suoi momenti di tristezza ed è naturale, fa parte della vita avere alti e bassi. Ma sta a noi trasformare i bassi in alti, costringendo noi stessi a fare piccoli sforzi per tornare a sorridere il più in fretta possibile. Tempo fa ho stilato questa lista per aiutare me stessa, ma siccome oggi mi sento parecchio generosa, voglio condividerla con voi, miei cari lettori.

Buon weekend,
R.

Balla.

Chiuditi in camera, infila le cuffie (così nessuno potrà accusarti di disturbare il vicinato) e scatenati a ritmo di musica tamarra che non faccia pensare a nulla, se non al fatto che sei una creatura meravigliosa esattamente così come sei.

Fai sport.
È facile lamentarsi dei chili di troppo e poi trascorrere ore ed ore arenata sul letto/divano/qualsiasi superficie esistente. Alza il sederino e vai a correre, oppure fai qualche serie di addominali, oppure quello che vuoi, ma non restare lì immobile.

Truccati e sparati dei selfie.
Ricordi quando guardando un tutorial hai pensato:"Quel trucco è bellissimo, ma non sarò mai capace di riprodurlo."? È arrivato quel giorno. Armati di pazienza e imparalo ora. Immortala il risultato con mille selfie che alzeranno immediatamente la tua autostima. 


Esci.
Beh, a questo punto sei già truccata e non ti resta che indossare il vestito che preferisci e uscire per mostrare al mondo intero la tua bellezza.


Leggi.
Hai ancora tantissimi libri da leggere e non è il caso di continuare a rimandare. Chiudi gli occhi, scegline uno e comincia!


Scopri nuova musica tramite app.
YouTube, Vimeo, Spotify, 8tracks: apri una di queste app e ascolta qualsiasi cosa ti venga proposto, tanto si baseranno sui tuoi gusti. Gran bel lavoro la tecnologia.


Studia.
Hai. La. Maturità. Studia!


Fai pulizia nel guardaroba o in camera.
È giunto, infine, il momento di sbarazzarsi di tutto quel che da troppo tempo non indossi e far spazio per acquisti futuri.


Impara a cucinare.
Come insegna la cara Izzie Stevens, il momento migliore per cucinare è quando si è tristi. Prendi esempio da lei.

Organizza un viaggio.
Per un certo periodo di tempo ho perso giornate intere su Google Maps, girovagando per le vie delle mie città preferite. Poi ho cominciato a programmare viaggi nel modo più dettagliato possibile. Volo, ostello, mezzi da usare, lista dei souvenir da comprare, musei da visitare, parchi in cui perdersi, cibo caratteristico da assaggiare almeno una volta.

Vai in un posto che ti ricordi avvenimenti felici.
Quando mi sento un po' giù di morale, questo è quel che faccio la maggior parte delle volte. Cammino in un posto dove sono stata felice e mi torna il sorriso. Sembra quasi una magia, ma funziona.

Vai in libreria/biblioteca.
Sarei capace di rimanere incantata tra gli scaffali di una libreria per giorni. I libri hanno un fascino indescrivibile per me, è impossibile che io esca da lì senza aver acquistato nulla, seguendo il principio di mio padre che afferma che i soldi per i libri sono quelli spesi meglio in assoluto.

Cerca tutto quello che ti ha sempre incuriosito, ma hai rimandato per mancanza di tempo. Quale migliore occasione di un pomeriggio libero per rimediare?

Guarda un film/telefilm.
Ho una lista infinita di film e telefilm che continuo a ripromettermi di vedere. Che ne dici di cancellarne uno dalla lista?

venerdì 9 gennaio 2015

Je suis Charlie


Sono già trascorsi due giorni dalla strage a Parigi e ho riflettuto tantissimo prima di scrivere qualcosa al riguardo, ma non riesco a smettere di pensare a quello che è accaduto.
Ho letto e sentito tante opinioni differenti, alcune forse scritte e pronunciate solo per dimostrare di esistere.
È proprio questo il punto. Come possiamo esistere in un mondo così? Io ho paura.
Ho paura che possa accadere ancora e ancora.
Ho paura che la mia vita possa finire in una mattina soleggiata, mentre varco l'ingresso della scuola, magari dopo aver trascorso la notte sui libri.
Io voglio vivere e ne ho il diritto, ma ho paura.


Io lo so che queste persone compiono gesti così estremi per spaventarci e so anche che non dovrebbero spaventarmi, perchè così facendo il loro potere crescerà, ma allora perchè ho paura che possa accadere qui, a me o, peggio ancora, a qualcuno che mi è vicino?

Mi sento anche parecchio stupida, perchè sono consapevole che non è il primo attentato, ma solo l'ultimo di una lunga serie, ma questa è stata la prima strage a colpirmi davvero. Forse ero troppo piccola, o forse ancora troppo immatura, forse entrambe, ma ora mi accorgo che il mondo delle favole è lontano anni luce dalla realtà che ci circonda.


Mi fa paura la mia paura di non essere all'altezza di un mondo in cui è più facile premere un grilletto e stroncare dodici vite piuttosto che ascoltare e provare a capire.

Mi fa paura l'ignoranza.
Mi fa paura la presunzione di chi vorrebbe mettere a tacere tutto l'Occidente con l'uso della violenza.
Potrei citare nomi di persone che hanno dimostrato che la parola vale più di mille pallottole, ma perchè, nonostante il progresso e tutti i morti del passato, non è ancora cambiato nulla?


Ci sono tantissime cose che non conosco, altre che conosco ma non riesco a comprendere.

Per esempio, la violenza.
La concezione della donna nel mondo islamico.
Io non riesco a capirle queste persone.
Forse è questo quel che più mi fa paura.

venerdì 2 gennaio 2015

Same old shit... or not?


E insomma è finita.
Sembrano passati secoli dallo scorso Capodanno.
Mi sembra di essere un'altra persona. È stato un anno importante, ma sono pronta a lasciarmelo alle spalle. Si ricomincia.
È bello iniziare, ti fa credere che sia tutto possibile.
Voglio vivere tutto quel che il futuro mi riserva, senza esitazioni e senza paura di sbagliare.
Non credo alle persone che affermano di cambiare totalmente nel nuovo anno, non è una sbronza in più che ti farà migliorare, nè un atteggiamento snob nei confronti di questa festa ti renderà superiore agli altri Babbani.
Ci sono tante questioni in sospeso che non mi hanno permesso di vivere fino in fondo la serata della vigilia. Voglio risolverle presto, per poi andare avanti.

Questo potrebbe essere l'anno dei tatuaggi. È da tanto che ci rifletto, penso che la pelle racconti una storia al pari delle parole, forse persino meglio. Le cicatrici, i tatuaggi e i piercing non sono altro che la nostra vita incisa in modo indelebile. Mi hanno sempre affascinato e, forse, è arrivato il momento di fermare alcune emozioni sulla mia pelle.

Da troppo tempo desidero l'hic et nunc sotto al seno sinistro, per ricordarmi di vivere l'istante, perchè se qualcosa -qualsiasi cosa- mi dà gioia in un determinato momento, allora non può essere così sbagliata.

Vorrei una rosa rossa piena di spine nell'interno del dito medio, forse la rosa della Bella e la Bestia, non soltanto perchè era uno dei miei cartoni preferiti da bambina, ma anche per il suo significato. Nel cartone è la rosa a scandire il tempo di vita della Bestia, ma è stato considerato per tutto il Medioevo il fiore preferito delle streghe, capace di evocare il Male grazie alle sue numerose spine.
È contemporaneamente simbolo di purezza e di pericolo. Due opposti come la vita e la morte sono racchiusi in un solo fiore, il mio fiore.

Nel dito medio della mano destra, invece, vorrei tatuarmi una Q con un piccolo cuore, entrambi rossi, per ricordarmi Alice nel paese delle meraviglie. Ho sempre avuto uno strano rapporto con quella storia. Da piccola semplicemente mi arrabbaivo perchè non la capivo. Pian piano poi ho provato a dare mille spiegazioni mie e la Regina di cuori è sempre stato il personaggio che preferivo tra tutti. Lei e la sua ira funesta mi ricordano che non possiamo controllare tutto, neppure se siamo la Regina di cuori.

Il mio amore per Gabriele D'Annunzio non può essere trascurato, ma sono ancora molto indecisa tra due dei suoi motti più famosi:
"Memento audēre semper" è stata la sua prima frase che ho letto ed ha segnato l'inizio della mia ossessione per lui;
"Habere non haberi" esprime una mia grande paura, ma anche la mia ambizione.

Anni fa avevo disegnato una ragazza nuda con un serpente verde tatuato sulla sua schiena. Oggi credo che quella fanciulla potrei essere io, nonostante non sia una grande fan dei tatuaggi ingombranti, ma per questo potrei fare un'eccezione perchè è davvero bellissimo.

Infine, la canzone Mr Brightside.
Se potessi, tatuerei sul mio corpo l'intero suo testo, ma non è possibile, quindi le alternative sono tre:
"swimming through sick lullabies" perchè crescendo mi sembra di aver completamente stravolto i sogni della Rossella bambina, ma è inevitabile venire a conoscenza del lato oscuro pian piano;
"destiny is calling me" mi ricorda di affrontare qualsiasi prova la vita mi riservi;
"I never" mi descrive. Io sono contraddittoria, nel momento stesso in cui pronuncio queste parole, mi sembra di dire un'eresia. Cambio idea continuamente su tutto, non esiste nulla di definitivo nella mia vita ed è forse la parte migliore della mia storia.

Non ho ancora deciso font e posizione di due scritte, perciò se avete consigli o avvertimenti, non esitate a scrivermi!

Buon 2015,
R.