Ci sono ricascata. Tre parole, un "mi manchi" di troppo e sono di nuovo in quel momento in cui credo di poter gestirlo, di poter essere forte abbastanza per affrontare questa situazione.
"Ma questa volta è diverso" ripeto a me stessa e agli altri che, preoccupati, mi guardano ricadere nello stesso errore.
Questa volta io sono diversa.
Self-centred.
Sono così tanto concentrata su di me da non piangere nemmeno più se non mi presta le attenzioni che vorrei da parte sua.
La sto vivendo con più distacco, sono spettatrice della mia stessa storia.
Il vero problema è che io sto meglio quando lui fa parte della mia vita, anche se in un modo non convenzionale, piuttosto che quando non lo sento/vedo affatto.
Però sono cambiata e, forse, ho capito come gestire un coglione bipolare.
Per intenderci, ho ancora voglia di menarlo quando se ne esce con frasi come "Non ci può essere nulla di serio tra noi" solo perchè ha paura di mettere in gioco i suoi sentimenti, salvo poi cercarmi e comportarsi da perfetto fidanzatino ogni volta che ci rivediamo.
Per qualche assurda ragione lui fa parte della mia vita da quasi un anno e siamo stati capaci di trasformare ogni addio in un arrivederci.
Non me la prendo più se non dà peso a qualcosa che per me è importante, so che a modo suo tiene a me.
Sono la stessa persona che aveva giurato non più di un mese fa di non voler più rivolgergli la parola, eppure eccomi qui. Continuo ad aggiungere pagine a questa storia perchè non sono ancora pronta a scriverne il finale.
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