Claudia ha 20 anni, studia medicina e ha la media del 30.
Claudia è la figlia che tutti i genitori vorrebbero: obbediente, diligente, educata, impeccabile.
Claudia è bellissima, ma non ne è nemmeno consapevole. È semplice, pura d'animo, a volte sembra provenire da un altro pianeta perchè di tutto il male che avvolge noi altri lei non ne ha nemmeno una briciola.
Claudia è la figlia di un medico che ha un piano ben preciso per lei, lei che desidera solo non deludere suo padre, renderlo orgoglioso, poter trascorrere con lui più tempo condividendo quel che più li appassiona, la medicina appunto.
Ma quella è la passione di suo padre. Lei è innamorata della letteratura ed è nel tempio dei libri che l'ho incontrata.
Ci siamo osservate a vicenda per mesi interi prima di rivolgerci la parola.
Lei avvertiva il ticchettio dei miei tacchi fin dall'entrata. Io udivo il suo tono squillante domandare mille titoli alle commesse. Poi un giorno ho deciso di voler sapere la storia dell'unica ragazza che trascorreva più tempo di me in libreria per scegliere con meticolosa cura ogni libro.
Quel giorno siamo uscite dalla libreria senza acquisti, ma abbiamo scoperto di essere molto più simili di quel che potrebbe sembrare. Parlare con lei ti fa percepire la bellezza della letteratura.
Quando ti parla dei motivi per cui preferisce Virginia Woolf a Jane Austen i suoi occhi si illuminano di una luce più forte di quella solare e ascoltarla è un tale piacere che vorresti non smettesse mai.
In quegli stessi occhi troverai un oceano di lacrime nascoste se le domanderai perchè non abbia scelto di iscriversi a Lettere piuttosto che a Medicina. Lei ti risponderà che non si può trasformare l'amore per la letteratura in un lavoro, al giorno d'oggi. Tu non le crederai e ti nasconderai nell'aula magna della facoltà per ascoltare i suoi esami. Noterai che nell'attesa di essere interrogata dal professore, lei non ripasserà insieme agli altri, ma starà scoprendo il finale di una qualche novella o mediterà sul significato di una poesia di Montale. Magari avrai anche il coraggio di farle notare che i sogni si avverano, ma bisogna crederci e bisogna lottare tanto per poterli realizzare. Lei allora piangerà, si sfogherà con te, ti affiderà la sua storia e tu capirai che bisogna essere forti per poter affrontare la vita, bisogna che qualcuno ti chiami "sognatrice incallita", che qualcun altro ti riporti alla realtà, ma tu continua a crederci.
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