mercoledì 11 febbraio 2015

Mani, grafie, sigarette


Faceva freddo quella sera sul lungomare. Stavamo lì seduti a mangiare un cornetto al cioccolato ed erano quasi le quattro del mattino, ma nessuno aveva sonno. Stavamo lì seduti a parlare del nulla, eppure non riuscivamo a smettere. Forse quella era la felicità.
All'improvviso uno di loro si alzò, era uno con cui non avevo mai parlato molto, gli avevo scroccato un passaggio una volta o due, niente di più. Prese uno dei tovaglioli e cominciò a scrivere, tutto assorto nei suoi pensieri. Sembrava rincorrere mille idee e le sue mani impugnavano la penna come se fosse stata un'arma affilata. Poco dopo, ripiegò il fazzoletto, lo infilò nella tasca dei pantaloni insieme alla penna e tornò a sedersi con noi, come se non fosse accaduto nulla.


Tornando a casa, fu il ragazzo del tovagliolo a rivolgermi la parola per primo. Si era accorto di essere stato osservato a lungo da me. Mi spiegò che non aveva altra scelta, l'ispirazione era arrivata in quel momento e doveva assolutamente catturare quell'idea prima che svanisse col sonno. Poi mi diede il tovagliolo.

Era tutto spiegazzato, ma la sua grafia mi colpì immediatamente. Ordinata, chiara, elegante.
Una bella scrittura fa sempre il suo effetto.
Le grafie rivelano molte più informazioni delle parole, talvolta.
Credo davvero che anche in esse ci sia dell'arte.


Il cretino all'inizio diceva che ero una feticista delle mani. Mi piaceva un sacco osservare le nostre mani intrecciate, il modo in cui faceva passare le dita tra i miei capelli e giocava con qualche ciocca. Mi è tornato in mente giorni fa, mentre perdevo tempo su Tumblr. È incredibile come i cassetti del cervello umano si riaprano quando meno te lo aspetti.

Allora, seguendo il mio istinto, ho cominciato a disegnare mani. Mani che si intrecciano, mani che si cercano disperatamente, mani che si sfuggono, mani che si perdono, mani che fumano.
Soprattutto mani che fumano.
Non fumo, non mi piace nemmeno il fumo, anzi, detesto l'odore del fumo tra i capelli dopo una serata in discoteca.
Eppure, sono inspiegabilmente affascinata dal modo di tenere in mano una sigaretta. Le donne fumano con estrema grazia, molte sembrano estremamente sicure di loro stesse ed è un po' buffo, se ci pensate, il modo in cui riescono a farci sentire degli oggetti minuscoli e quasi insignificanti.


Prima o poi la smetto di parlarvi del cretino in ogni post, giuro.

R.

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